
Crimson Peak, la ‘classica’ storia di fantasmi
October 14, 2015Come piace iniziare sempre a me, facciamo un po’ di storia:
Il buono e morbidissimo Guillermo Del Toro viene ingaggiato dalla Warner Bros. per adattare Lo Hobbit al grande schermo. Ad agosto 2008, il regista appena ufficializzato, si mise subito al lavoro, ma sappiamo tutti che i lunghi periodi di lavori e di ritardi, portarono all’abbandono due anni dopo, nel 2010, del regista.
Purtroppo Del Toro aveva usato quei due interi anni a lavorare senza sosta al progetto, tempo e denaro spesi che in qualche modo dovevano rientrare.
Un primo passo era quello di fare cassa e di inserire quel “directed by Guillermo Del Toro” a fine di qualche pellicola.
Così nacque l’ignobile Pacific Rim.
Fan che lo elogiate, mettetevi l’anima in pace, il secondo capitolo non lo vedrete mai. Volete capirlo che a differenza della vostra opinione positiva, il film è stato 1- un flop al botteghino, 2- un film veicolo per fare cassa?
Quei due spicci rimasti nelle (grandi) tasche di Del Toro e qualche clausola contrattuale, servono per dedicarsi completamente e in assoluta libertà al progetto Crimson Peak. Plot interessante, le prime immagini stuzzicano e cast all’altezza.

Giusto per ricordarvi che noi abbiamo visto già il film, mentre voi NO.
Ed effettivamente a fine visione, possiamo dire che Crimson Peak è un gran bel film, ma… c’è un MA grande quanto una casa. Sì, proprio la casa dove i fratelli Thomas (Tom Hiddleston) e Lucille (Jessica Chastain) nascondo un segreto che sembra mettere in pericolo di vita la moglie di lui, Edith (Mia Wasikowska).
Esteticamente Del Toro ci mostra cosa vuol dire firmare un film. Non servono robot giganti che si picchiano con dei mostri per dire “eeeh ma guarda è un film di Del Toro al 100%, viva Del Toro! Bay incapace” che poi, parlando di qualunque film, ciccia sempre fuori Michael Bay, neanche fosse soggetto a qualche meme virale dell’internet, mah!
Dicevamo, Del Toro gioca con la camera, ha una cura maniacale nei dettaglia da far rabbrividire e portare alla mente la stessa cura che aveva Jackson nella trilogia de Il Signore degli Anelli (roba sopraffina, la trilogia de Lo Hobbit è spazzatura tirata a lucido, ma sempre spazzatura) e il primo pensiero che balena è che forse (attenzione, FORSE) Del Toro ci ha portato un film potenzialmente pazzesco.
I richiamo ai grandi classici ci sono tutti, il rapporto “a tre”, una casa misteriosa e l’elemento soprannaturale, in questo caso i fantasmi, rendono l’atmosfera di Crimson Peak raffinata, colorata e cupa allo stesse tempo e suggestiva.
A differenza di quel che si vede nel trailer, l’elemento soprannaturale è da contorno, il cuore del film batte nel thriller vecchio stampo.
Con Crimson Peak, Del Toro cerca di adattare il classico racconto di fantasmi dei grandi classici, raccontandoci la genesi del tormento di queste anime ancorate a qualcosa di terreno. Ricerca narrativa particolare, forse complessa in alcuni punti, interessante, ma sicuramente non piacerà a molti, questo perché c’è una frase che bisogna stamparsi bene in testa prima di vedere questo film: CRIMSON PEAK E’ UN THRILLER!
Questa cosa vuol dire? Che se vi imbarcate ad una visione gasati dell’idea dell’horror, del mistico e altro, ne uscirete delusi. Vi sono piaciute le immagini della neve colorata di rosso o della casa che gronda sangue? Bene, quel rosso, NON è sangue. A tutto c’è una spiegazione logica e, purtroppo, il cuore del mistero da svelare dei due fratelli, è quanto di più facile e prevedibile.
Un fratello e una sorella.
Un segreto.
Sì, è esattamente quello che state pensando ora. Questo perché? Perché Del Toro, forte di voler narrare con un tono classico, si scorda di creare una vera atmosfera attorno alle ricerche notturne di Edith e delle sue visioni (il paranormale come abbiamo già detto, è solo di contorno). Non parliamo di lati estetici, ma puramente narrativi.
C’è tantissimo di Edgar Allan Poe in questo film e il fatto che Del Toro tenga il ritmo sul ‘romanzato’ ci è di facile intuizione che non sia stata una scelta casuale; anche il voler affrontare il film con i piedi per terra, proponendoci un ‘semplice’ thriller, ricorda moltissimo I delitti della Rue Morgue, oltre ad una soluzione narrativa in particolare che ricorda troppo Notorious del maestro Hitchcock.
Ma quindi Crimson Peak è un brutto film? Assolutamente no, ma non è neanche il capolavoro che (ancora mi sfugge il motivo di questa attesa) tutti si

“Riuscirò a fare un film NON in costume?”
aspettavano. Crimson Peak è un thriller che ha nelle messa in scena un’energia e una cura potentissima. Nota sulle interpretazioni: Hiddleston a tratti buono, a tratti imbarazzante (con chiappe al vento), Wasikowska ormai non fa altro che film in costume e sembra muoversi bene, ma il vero colpo di genio è la Chastain, personaggio magnetico e da brividi. L’intento del regista messicano è stato quello di voler tornare ad un tipo di cinema basandosi su classiche storie di fantasmi chiedendosi, nel dettaglio e nelle origini, come queste siano nate. Una sorta di film dedicato a chi ama il gotico e il genere, ma fuori da questa cerchia di persone, non credo che potrà farsi molto piacere.
Ma tanto voi aspettate Pacific Rim 2, vero? Allora sì, vi meritate Bay.
-Gabriele Barducci
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