
TFF33 – A Simple Goodbye, uno stuntman al tramonto
November 28, 2015La delicatezza e la posatezza che hanno i registi cinesi nel portare sullo schermo drammi dell’esistenza è qualcosa a cui tutti dovremmo volgere lo sguardo per poi prenderne appunti. A Simple Goodbye di Degena Yun, qui in veste di sceneggiatrice, regista e attrice, è un breve saggio familiare (fortemente autobiografico nelle premesse) sullo sfondo di una Pechino in continuo cambiamento e le cui generazioni si allontanano sempre più velocemente da quelle che le hanno precedute.
Una ragazza torna a casa dall’UK per trascorrere del tempo col padre, gravemente malato di cancro, ma non ancora piegato dalla malattia. La madre di lei ed ex moglie di lui, sullo sfondo, tenta ogni cura possibile per il padre di sua figlia.
A Simple Goodbye accarezza il passato da stuntman del padre e sfiora il futuro, instabile e incerto, delle due donne. Il protagonista ripercorre una vita vissuta in tutta la sua pienezza, costellata da film e successi, e accetta un destino che è pronto ad accoglierlo nell’oblio eterno.
In A Simple Goodbye non c’è un solo momento di quella pesantezza e gravezza che -per esempio- un cinema come quello nostrano metterebbe subito in primo piano. Non una lacrima viene sprecata, tutto è equilibrato e perfettamente dosato. La vita viene incorniciata per quella che è: solo una successione di momenti, e quelli che lo stuntman sta vivendo sono gli ultimi. In lui convivono un velato disprezzo per quel processo di occidentalizzazione che ha modificato così tanto il suo paese, nel quale ormai non si riconosce più, e una preoccupazione ben mascherata nei confronti del futuro di sua figlia, che vorrebbe più simile a sé, ma che in realtà vorrebbe solo vedere essere felice e più soddisfatta della vita.
La simbologia del cavallo nella vita dello stuntman pervade tutto A Simple Goodbye, in un gioco tra immagini e oggetti, come a voler rappresentare un essere incapace di farsi dominare totalmente e, soprattutto, di essere recintato all’interno di un orizzonte esistenziale, ma che vuole dirigersi fino alla fine verso quel confine della vita che separa un mondo dall’altro e dove già sta calando il suo ultimo sole.
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