
By the Sea, storia di un rapporto malato e di una brutta persona
December 11, 2015Scrivania alla finestra e macchina da scrivere Valentine. Ovunque bicchieri svuotati dal loro contenuto. Letto sfatto. Incantevoli spazi vuoti, perennemente abbacinati dal sole, in cui vagano le due anime protagoniste della storia, senza quasi mai neanche toccarsi, ma consce dei limiti e delle distanze dell’uno e dell’altra. Quello che intercorre tra Roland (Brad Pitt) e Vanessa (Angelina Jolie), protagonisti di By the Sea, è un rapporto malato, fatto di lontananza emotiva, silenzi prolungati, esistenze interiori e non condivise.
Lui è uno scrittore fallito, inizialmente alla ricerca di una fonte d’ispirazione esterna, che sa in cuor suo di non poter trovare nessun aulico stimolo letterario nella donna-non-più-musa che gli sta accanto, lei è una ex ballerina, che forse il successo l’ha visto solo da lontano, sfiorato e mai raggiunto.
La frustrazione, annegata nell’abuso di alcol, causata dal cosiddetto blocco dello scrittore impone a Roland di passare giornate intere fuori casa (“Non sei nulla. Sei un ubriacone”, gli rimprovera sua moglie), sperando di combinare qualcosa col suo romanzo, mentre la frigida Vanessa s’imbottisce di psicofarmaci e rimane a casa, a contemplare la sua stessa mestizia, senza muovere un muscolo per stare meglio con se stessa, o ad attaccare suo marito, sfogando su di lui i propri problemi e lamentandosi per qualsiasi cosa. La situazione di entrambi cambia quando lei scopre un buco nel muro del appartamento in cui soggiornano, che le permette di spiare costantemente i loro vicini.
Le vite degli altri diventano l’unica forma di esistenza di Vanessa, che osserva dal foro un micro-cosmo di cui è solo spettatrice passiva. Guardare gli altri è per lei un modo per non guardare dentro se stessa e cercare di fare qualcosa di reale per cambiare la sua condizione di finta depressa. Roland la segue in questi appostamenti, resosi conto che c’è qualcosa -per quanto sia criticabile- che la rende ancora viva, fino a quando la gelosia che Vanessa prova nei confronti di due amanti che riescono ad essere una vera coppia sfocia nell’odio e nel tentativo di lei di distruggere quell’amore consumato dietro il muro della loro camera nonché il suo stesso matrimonio (“Sono una brutta persona?”, chiede a Roland).
By the Sea vive di momenti lasciati in sospeso e riflette sulla condizione di coppia senza imporre personaggi per cui provare empatia o in cui immedesimarsi, elevandosi su piani scabrosi e impervi, allo stesso tempo raffinati e rivoltanti.
Imperfetto e incapace di dare tutte quelle spiegazioni che lo spettatore medio pretende ed esige, By the Sea non solo ha il merito di raccontare una storia realistica e non canonica, ma lo fa con una classe ed un eleganza che era lecito non aspettarsi.
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