
The Pills – Sempre meglio che lavorare – Dal web al cinema
January 20, 2016Durante la conferenza stampa, il produttore Pietro Valsecchi ha detto una frase apparentemente priva di significato: “stiamo realizzando anche il primo film di Frank Matano“.
Ora, il buon Frank non ce ne voglia anche se lo scrivente, non apprezza le sue realizzazioni per il web, ma credo sia il modo migliore per approcciarsi all’esordio cinematografico dei The Pills con questo loro Sempre meglio che lavorare.
Essenzialmente si cerca di vendere il prodotto The Pills, lo stesso che ha fatto centinaia e centinaia di visualizzazioni su YouTube e il film è essenzialmente questo: spalmare su 90 minuti quello che di norma vediamo in quei 5 minuti, secchi e diretti.
Per fare questa operazione gli è stata data carta bianca (arma a doppio taglio, come le piccole ferite che vi fate strofinando velocemente un foglio contro un dito) dato che da una parte avremo visto esattamente loro tre, Luigi, Luca e Matteo sul grande schermo scriversi qualcosa di loro pugno, ma allo stesso tempo come si sono sempre scritti i loro sketch su YouTube, avremo visto esattamente quelle cose, quindi il senso di deja vù è assolutamente presente in ogni minuto del film, ma assolutamente non è un difetto.
L’Italiano Medio di Maccio Capatonda aveva messo in evidenza pregi e difetti del passaggio da internet a cinema e anche i The Pills cascano nella trappola del voler ‘riempire’ il minutaggio con battute già viste ma cercando una linea comune, come suggerisce il titolo, la paura del lavoro, come un villain di un film supereroistico, come una droga da evitare e come segno di una giovinezza che non c’è più.
Su questo aspetto, vince tantissimo il loro lato cinefilo. Qualcuno potrà trovarlo arrogante, pretenzioso e riempitivo, ma riesce a restituire benissimo l’intenzione del film: mettere le basi cinematografiche per questi ragazzi. Oggi sono i The Pills, parlano di loro, domani speriamo riescano a portare qualcosa di originale al cinema.
Rileggendo quanto scritto, potrebbe essere una bocciatura, ma assolutamente no. E’ più una
speranza, un fuoco che si è acceso e che si spera possa arrivare una pioggia di benzina a bruciare tutto quanto.
C’è la voglia di fare qualcosa di diverso ma era necessario farsi conoscere anche per chi non ha mai visto una loro produzione video.
I The Pills non sono solo collaborazioni con Giancarlo Esposito o Gianni Morandi o ancor di più il lanciatissimo Giancarlo Magalli, è anche voglia di raccontare un hipsterismo alle stesse con la stessa verve che aveva il Nanni Moretti del 1978.
Se li amate, non vi aspettate il capolavoro, ma semplicemente una loro conferma.
Se non li conoscete, è l’occasione buona per conoscerli.
Se li odiate, vi meritate Fabio Volo (trova la citazione e vinci un mappamondo).

Il vero assente è LUI
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