
Suicide Squad, una delusione gigantesca e inaspettata
August 16, 2016Suicide Squad è un film del 2016 scritto e diretto da David Ayer. Dopo Batman v Superman: Dawn of Justice, continua l’espansione del DCEU con un nuovo film su cui pochi avrebbero scommesso. Suicide Squad è un team composto da alcuni dei peggiori villain dell’universo DC che, a seconda della trasposizione di un comics o di un film d’animazione, li vede ruotare con leggeri cambi di personaggi. Quello di questa pellicola è prevalentemente composto dai membri del team originale quali Deadshot, Harley Quinn, Rick Flag, Slipknot, Captain Boomerang, Incantatrice, ed alcuni facente pare dell’universo del NEW #52 quali Diablo e Katana. Originariamente creati da Robert Kanigher e Ross Andru, la Suicide Squad è un team che opera sotto il controllo di Amanda Waller, una perfida agente del governo e del suo progetto chiamato Task Force X, con lo scopo di reclutare il peggio del peggio per missioni impossibili in cui è quasi sicuro lasciarci la pelle in cambio di uno sconto sulla pena che i detenuti sono costretti a scontare nel carcere di massima sicurezza di Belle Reve.
La trama del film è tanto semplice quanto confusa e pasticciata, Amanda Waller (Viola Davis) in seguito all’avvento dei meta-umani e per prevenire la minaccia di un “nuovo” Superman, decide di farsi approvare dal governo degli Stati Uniti il progetto Argus, ossia la Task Force X, supercriminali messi dietro le sbarre dai vari Batman, Flash & co., con lo scopo di utilizzarli in un ipotetico futuro contro l’avvento di meta-umani che non abbiano buone intenzioni (come il generale Zod). Durante una missione per conto della Waller il colonnello Rick Flag (Joel Kinnaman) viene tradito dalla sua ragazza, la dottoressa June Moone (Cara Delevigne), una segretaria del governo, che durante una spedizione in un’antica giungla risveglia per sbaglio L’Incantatrice, un’antica strega dai poteri sconosciuti e illimitati che intende svegliare il fratello e imporre il loro antico dominio sulla terra e l’annientamento della razza umana.
La dottoressa June Moone perde ogni capacità di controllo quando il suo alter ego si impossessa del suo corpo e dà vita alla potentissima strega. Così, dopo un breve resoconto fatto di flashback la Waller, invia il suo team composto da Floyd Lawton alias Deadshot, un mercenario, il cecchino numero uno al mondo, colui che non sbaglia mai un colpo, interpretato dal carismatico e troppo egocentrico Will Smith, l’ex dottoressa Harleen Quinzel alias Harley Quinn, sociopatica e schizofrenica amante del Joker dedita totalmente al suo folle amore per il clown interpretata da Margot Robbie, George Harkness alias Captain Boomerang, famigerato ladro australiano trasferitosi negli States in cerca di fortuna dagli straordinari gadget e armi a forma di boomerang interpretato da Jay Courtney (Terminator Genisys), Chato Santana alias El Diablo, altro meta-umano posseduto dal “Diablo” e in grado di generare fuoco da ogni parte del suo corpo e infine Waylon Jones alias Killer Croc, semi-umanoide che vive nelle fogne, metà umano metà coccodrillo dalla forza sovraumana. Cosi, ecco i nostri anti eroi pronti a partire per salvare il mondo dal potere fuori controllo dell’Incantatrice e di suo fratello. Ma non è tutto perché a mettere i bastoni tra le ruota alla Suicide Squad c’è anche il Joker, interpretato dal premio oscar Jared Leto (Dallas Buyers Club), probabilmente la performance più attesa di tutto il film.
La cosa che salta subito agli occhi vedendo il nuovo progetto targato DC è il suo radicale cambio di tono e atmosfera, se in BVS avevamo un film dalle tonalità più epiche e maestose, nel film di David Ayer ritroviamo alcuni degli elementi che fecero grande il cinema “action” anni ’80-90s, non a caso il regista è un grande fan del genere e viene proprio da quel tipo di cinema, basti guardare le sue sceneggiature e opere da regista, quali End of Watch, Street Kings, Training Day, Sabotage e Fury. Ayer era probabilmente l’uomo giusto per portare sullo schermo un team di supervillain, mercenari, killer e sociopatici al cinema, ma sicuramente qualcosa non è andato come lui sperava. Il film infatti soffre di una sceneggiatura alquanto debole e frettolosa, per più di metà pellicola infatti ci troviamo davanti a una carrellata di belle immagini supercolorate e confusionarie, storie fatte di flashback e di montaggi troppo frettolosi che non danno il giusto respiro ad un storia troppo ricca di elementi e personaggi. Inizialmente Suicide Squad doveva essere più dark e violento (numerose sono le scene tagliate e alternative, già presenti nei trailer di lancio e in quelli del Comic-Con), più in linea con quanto fatto con il precedente Batman v Superman, ma in seguito alla aspre critiche negative nei confronti del precedente blockbuster di Snyder, la Warner ha deciso di allegerire e stravolgere leggermente alcuni aspetti che forse avrebbero giovato a dare un senso di completezza alla storia.
Se in Batman v Superman ci si lamentava del fattore poca azione, qui il pubblico viene accontentato con quello che si può definire a tutti gli effetti il classico pop-corn movie libertino e spensierato, forse un po’ troppo, ma non tutto è un disastro, alcuni dei personaggi sono ben caratterizzati, a dispetto di altri, su tutti sicuramente la performance di Will Smith, un Deadshot che trae ispirazione più dalla versione animata Batman: Assault on Arkham (film d’animazione collegato al mondo videoludico di Batman: Arkham) che alla versione cartacea originale, ma anche quella di Margot Robbie, assolutamente perfetta nei panni di Harley Quinn, forse il miglior casting mai fatto per un personaggio dei fumetti (insieme al Batman di Ben Affleck). Principalmente sono loro a rubare la scena agli altri che nonostante tutto hanno alcuni momenti ottimi, come la storia di El Diablo interpretato da Jay Hernandez. Ma quello che più di tutti lascia con l’amaro in bocca è il Joker di Jared Leto: non tanto per la sua performance, tanto quanto perché è veramente difficile valutare in soli 20 minuti(?) di presenza fisica sullo schermo un ruolo tanto iconico quanto leggendario, soprattutto per via del suo ultimo interprete, il compianto Heath Ledger (probabilmente la versione migliore mai vista o realizzata del Clown principe del crimine); è innegabile la dedizione e la fantasia del controverso attore/cantante al suo personaggio, che sicuramente avrebbe meritato un minutaggio maggiore nella pellicola, anche per via della pubblicità ingannevole dei vari trailer e spot televisivi (sono già numerose le critiche e le richieste di una versione Rated extended cut), ma questo non basta. Non mancano poi nel film i camei e i fan-service al mondo videoludico e del fumetto, con riferimento ai vari luoghi dell’universo di Batman & co, come l’Ace Chemicals (luogo di nascita spirituale e fisica di Joker e Harley Quinn) o l’Arkham Asylum (che vediamo in un brevissimo flashback durante una seduta di analisi della dottoressa Quinzeel sul Joker).
Ayer sa quanto i fan tengano a certi particolari e sicuramente è riuscito a mostrare una Gotham City più vicina alla sua controparte cartacea (forse ancor di più a quella videoludica della serie Arkham) di quanto fatto da Snyder in BvS, per via dei contrasti tra Metropolis e Gotham City. Ci sono tanti difetti in Suicide Squad (montaggio e sceneggiatura su tutti), voluti o no, o forse per una semplice questione di stile registico, questo non lo sappiamo con certezza, ma quello che più di tutto manca è la presenza di un vero e carismatico villain. Sì, perché solo da metà film in poi capiamo chi è il vero cattivo del film e qual è il suo reale scopo, anche se le sue motivazioni sono poco convincenti quanto banali e sciocche (e c’è ancora chi si lamenta del Lex Luthor di Jesse Eisenberg). Cara Delevigne è probabilmente il personaggio meno riuscito e convincente di tutto il film, sicuramente bella presenza scenica, ma un’insulto per i mostri sacri che recitano da una vita nel settore. Il secondo “villain” del film invece, Amanda Waller, interpretata da Viola Davis è sicuramente molto più convincente, una vera manipolatrice, spietata e doppiogiochista, in grado di fare leva e pressioni sull’amore di Rick Flag per la dott.ssa June Moone e degli altri componenti del Team X pur di ottenere ciò che vuole. Purtroppo però non tutti i personaggi hanno il giusto sviluppo e tempo e quelli che ne subiscono maggiormente sono Slipknot (mai personaggio fu più inutile in un film), Boomerang e Katana, la guardia del corpo personale di Flag, che da spietata mietitrice si affeziona improvvisamente alla squadra suicida senza un valido motivo.
Bisogna comunque lodare l’aspetto visivo nel complesso del film e l’originalità dei costumi e delle scenografie, tanti sono gli omaggi al mondo dei fumetti, dal Joker di Brian Azzarello e Lee Bermejo, a quello muscoloso e psicopatico di Grant Morrison in Batman R.I.P., passando per quello tatuato di Miller in “All Star Batman e Robin”, alla versione in smoking del Joker e Harley nel costume classico rosso e nero, dove li vediamo (in uno dei tanti flashback) anche cimentarsi in un balletto che omaggia un altro grande artista quale Alex Ross. Insomma, tanti omaggi, ma anche tanta originalità, su tutti ovviamente il nuovo look del Joker con dentiera (finalmente sappiamo che è stato Batman a fargli saltare tutti i denti e a rinchiuderlo nel manicomio di Arkham dopo che il clown ha ucciso Robin con l’aiuto di Harley Quinn) e tattoo, segni a ricordare il danno che Batman ha inflitto sul suo corpo e cervello, uno stile che Ayer ha sicuramente preso dal fatto di essere nato e vissuto a Los Angeles e di aver consultato tante gang di strada per i vari look e aspect design; dai locali ai club del Joker ai costumi della sua gang (assolutamente folli e originali). Tutto il film è permutato da una forte influenza borderline proveniente dal cinema “di strada” del regista. Altra piccola menzione va fatta all’ottima scelta delle musiche non originali per il film, una vasta scelta di musica rock e rap che spazia da Eminem fino ai classici come House of the Rising Sun degli Animals ai brani più hard come Dirty Deeds Done Dirty Cheap degli AC/DC, ai Black Sabbath a Bohemian Rhapsody dei Queen già sentita per altro nel primo trailer.
Suicide Squad doveva e poteva dare sicuramente di più, dopo le parole al veleno di Jared Leto nei confronti della sua richiesta per una versione Rated R, per via delle innumerevoli scene tagliate del Joker, si ha ancora una volta come la sensazione che la Warner non abbia capito come comportarsi con un determinato progetto che forse richiedeva quella spinta in più, quell’audacia che Tim Miller e Ryan Reynolds hanno avuto per Deadpool, fregandosene del rating e riuscendo a incassare più di 700 milioni di dollari per un film costati solo 30 e vietato ai minori. Insomma, cari produttori Warner, e CEO Kevin Tsujihara, errare è umano ma perseverare è diabolico e voi state giocando con il fuoco, un fuoco chiamato pubblico!
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