
99 Homes, quando le banche giocano a Monopoli
August 18, 2016Dopo un’assenza di ben dieci anni dalla regia, Mel Gibson, alla soglia dei sessant’anni torna dietro la macchina da presa con un nuovo dramma storico, genere a lui molto caro, Hacksaw Ridge. E quale migliore vetrina per presentarlo della sezione Fuori Concorso della 73ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove rincontreremo sul grande schermo, a distanza di due anni, Andrew Garfield.
Già protagonista al Lido nel 2014, dove Andrew debuttava con un toccante e struggente film drammatico, 99 Homes, scritto e diretto dal regista statunitense Ramin Bahrani; la pellicola venne proiettato quasi in contemporanea negli Stati Uniti, al Telluride Film Festival (California). Distribuito in Italia dalla Lucky Red, decide di bypassare la distribuzione cinematografica in favore di una in home video; tuttavia è attualmente disponibile a partire dal febbraio 2016 su Netflix.
Un giovane padre di famiglia, Dennis Nash (Andrew Garfild) dopo una lunga sequenza di sentenze inconcludenti, è costretto dall’agente immobiliare Rick Carver (interpretato da Michael Shannon, ruolo che gli consente di ottenere una candidata ai Golden Globe come Miglior attore non protagonista nel 2016) ad abbandonare la casa natale. Dopo il pignoramento dell’immobile da parte della banca, Dannis, accompagnato dal figlio (Noah Lomax, già protagonista in Playing for Keeps – Quello che so sull’amore di Gabriele Muccino, al fianco di attori stellari) e la madre (Laura Dern, che ricordiamo in Velluto Blu di David Lync o in Jurassic Park diretto da Spielberg) si trova nell’indigenza a vivere in una stanza di motel dove altre famiglie come loro si trovano nella stessa situazione. Ridotto alla disperazione, è costretto ad accettare un’umiliante proposta di lavoro dall’uomo che gli ha tolto la dignità, il sign.re Carver. Il giovane uomo dopo i primi cospicui guadagni risolleva le sorti familiari e la speranza di poter recuperare la propria casa lo alletta a tal punto da stipulare un contratto di lavoro improponibile. Ciò innescherà una serie di menzogne tra Dennis e la propria famiglia fino a quando la situazione non rischia di diventare pericolosa.
Ramin Bahrani sfiora delicati argomenti di natura sociale ed economica, tocca la crisi finanziaria relativa al mercato immobiliare che colpisce gli Stati Uniti dal 2007 al 2009 e che provocò gravi ripercussioni su piano mondiale; la Subprime mortage crisis prende il nome proprio dal tipo di finanziamento effettuato dalle banche, ad alto rischio finanziario, verso soggetti a forte rischio debito.
Di conseguenza, la crisi generalizzata provoca una crescita della disoccupazione, fino all’impoverimento massiccio della popolazione.
Tuttavia, il regista propone all’interno di un unico prodotto filmico non solo una faccia della medaglia ma anche l’altro risvolto; così la miseria di casi umani seminata lungo il percorso da speculatori corrotti, che si arricchiscono dalla crisi, viene espressa in tutta la sua potenza visiva ed emozionale.
In contrapposizione ai beni materiali, ci sono i rapporti intimi, come legami familiari e di paternità ad assumere grande valore, come luogo primario del soggetto privato; esprime, così, una purezza primordiale come quella tra padre e figlio talmente spiccata che emoziona.
99 Homes è un film duro ma onesto, fortemente critico nei confronti della società capitalistica americana arricchito dalla forza espressiva degli attori e dalle battute sprezzanti messe nelle loro bocche che si chiude con la morale finale dopo un lungo percorso di redenzione.
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