
Venezia73: Nocturnal Animals, il nuovo e crudele film di Tom Ford
September 3, 2016Una sequenza iniziale simbolica, potente, disarmante. Una scena che lascia lo spettatore senza fiato. Corpi di donne robuste, in carne, non più giovanissime, che danzano sotto la luce dei riflettori vestite solamente della loro libertà. È forse questa l’anima di Nocturnal Animals di Tom Ford: la libertà di esprimere se stessi sovvertendo i canoni imposti dalla massa.
Per Tom Ford quelle donne nude sono bellissime proprio perché non hanno timore di mostrarsi. Si percepisce dell’invidia ammirando le loro movenze disinvolte.
Nocturnal Animals è un elogio al coraggio delle decisioni che si prendono, una pellicola sull’affermazione del proprio io anche quando tutti attorno non hanno fiducia nel potenziale degli altri.
Nessuno dovrebbe avere il diritto di stabilire quale sia il tenore di vita più consono ad un uomo. Non si può vivere semplicemente per sopravvivere. Tom Ford accusa una società consumista dedita alla realizzazione professionale a discapito della felicità. Condurre un’esistenza del genere porta solo a miseria e solitudine, il personaggio di Susan (Amy Adams) lo sa bene. (Angelica Lorenzon)

La realtà si sviluppa attraverso l’utilizzo di ambienti freddi, convenzionali, esaltati da un’architettura geometrica, rigida che si sviluppa modularmente; i loro colori sono neutri: bianchi, neri e varie tonalità di grigi, qualche tinta viene mostrata ma nelle sue gradazioni più scure, cupe quasi prive di vita. Ciò rispecchia molto gli stati emozionali, mostrando una completa estraneazione da parte della protagonista, Susan Morrow (Amy Adams) rispetto al mondo che la circonda, alla sfera di relazioni interpersonali e al suo io interiore. Al contrario, la finzione mostra una natura vitale, animata dai caldi colori che pitturano i paesaggi desertici del Texas: rossi, gialli, arancioni si amalgamano producendo un’intensa esperienza visiva. Di conseguenza rappresenta una sfera di emozioni espresse con un’intensità talmente forte da sconvolgere, colpire e distruggere lo spettatore, tanto da volerci allontanare dalla visione e farci chiudere gli occhi (operazione messe in scena sullo schermo attraverso netti stacchi neri, riportando la protagonista alla realtà presente che la circonda).
Infatti, le emozioni della fiction sono talmente forti da fuoriuscire nella realtà con una prepotenza brutale tale da sconvolgere Susan e tormentarla nelle sue visioni ad occhi aperti. Film potente e intenso che coinvolge lo spettatore ad un livello superiore. (Elisabetta Da Tofori)
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