
Venezia73: Koca Dünya, quando l’amore non è vincolato dal sangue
September 9, 2016
Dopo aver affascinato il pubblico al Festival di Berlino con Cosmos, il regista turco Reha Erdem presenta in sezione Orizzonti alla 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il suo nono lungometraggio: Koca Dünya (Big Big World).
Ali e Zuhal, lui ventenne e lei appena quindicenne, dopo aver vissuto insieme in un orfanotrofio, instaurando un legame indissolubile quasi fossero realmente dei fratelli di sangue, vengono separati. Lei viene adottata da una famiglia e questo provoca la gelosia e l’iper-protettività di Ali che la sottrae dalla sua nuova dimora per scappare dalle forze dell’ordine e dalla vita di città, trovando rifugio in una palude.
Mentre la piccola Zuhal passa le giornate scoprendo il bosco attorno a lei e facendo incontri bizzarri con capre e soggetti poca sani mentalmente dispersi nel verde della natura, Ali per mantenere se stesso e la “sorella”, trova lavora in un’officina, ma l’incontro con una prostituta lo terrà sempre più lontano dal bosco, portandolo a sperperare i tanto sudati soldi che guadagna e creando così tensioni con Zuhal.
Reha Erdem esamina accuratamente il tema dell’identità familiare, ponendo una lente d’ingrandimento sul rapporto fra Ali e Zuhal, i due “non fratelli” che però si sentono inevitabilmente legati. È interessante come il regista in qualche modo vuole colpevolizzare l’atto estremo e violento di Ali nel portare via la sorella dalla sua nuova famiglia, mostrando la solitudine e successivamente l’isterismo e la pazzia della giovane che si sente completamente abbandonata in quel fitto bosco che nasconde timori ed angosce.
Le panoramiche lunghissime adottate dal regista sottolineano ancor di più la mancanza e la solitudine dei due protagonisti, due coraggiosi eroi che vogliono affermare la loro indipendenza non disponendo però dei mezzi idonei quali la maturità. Reha Erdem, che qui ha diretto, scritto e montato l’intera pellicola, offre al pubblico un piccolo gioiellino di minimalismo, colori ed affetti, un gioco di luci ed ombre che non lascia indifferenti.
- Venezia74: Intervista a Pengfei, regista di The Taste of Rice Flower - October 5, 2017
- Venezia74: Il Colore Nascosto delle Cose, centoquindici minuti di banalità - September 14, 2017
- Venezia74: Caniba, una lente d’ingrandimento su Issei Sagawa - September 10, 2017