
Viatico per la nuova critica cinematografica
November 15, 2016- Esiste una Scala Assoluta di Bellezza Cinematografica, che il critico tenta disperatamente di costruire sul momento.
- Sarà il Tempo a selezionare i film migliori, destinando tutti gli altri all’oblio, e costruendo la suddetta Scala Assoluta di Bellezza Cinematografica. Il critico ha pertanto il compito difficilissimo di precedere il Tempo e capire prima degli altri quali sono i Migliori in questione. Astenersi ignoranti di storia del cinema, spocchiosi e aspiranti artisti.
Postilla: un artista non potrà mai essere un buon critico perché il buon critico per definizione non produce nulla, contraddicendo pertanto la vocazione stessa dell’artista.
- Se l’arte è data per morta, e contestualmente anche il cinema, perché continuate ad ammorbare lo spettatore con recensioni non richieste?
- Il critico esercita una professione sostanzialmente parassitaria, dato che non produce nulla.
- Il critico è una figura sgradevole perché riunisce in sé due figure egualmente esecrabili: il giudice autoconsacrato e il consigliere inopportuno.
- Il critico ha l’oneroso compito di mediare tra l’artista e lo spettatore.
- Un critico inascoltato è un uomo professionalmente morto.
- Il critico interloquisce con lo spettatore medio, non con il cinefilo, che di certo non ha bisogno di qualcuno che lo esorti ad andare al cinema.
Postilla: può capitare che un cinefilo legga recensioni di critici per puro gusto personale. In tal caso si tratta di un sentimento d’ammirazione tra intellettuali. Ma questa è tutta un’altra storia.
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- Il critico non deve assecondare i gusti del pubblico, ma avere nei suoi confronti un occhio di riguardo. Quando guardate un film chiedetevi sempre cosa ne penserebbe vostra madre (se non cinefila, ovviamente).
- Il critico non è un cinefilo. Il cinefilo ama il Cinema Per Sé, il critico lo ama in quanto Cinema Per L’Altro (per lo spettatore). Altrimenti non si capisce cosa scriverebbe a fare.
- Mai dimenticarsi delle umili origini del cinema. Sono proprio quelle che lo nobilitano.
- Ogni genere ha le sue regole. Non esistono generi di serie A e di serie B, esistono solo generi più difficili rispetto agli altri (come il cinema dell’orrore o quello sentimentale).
- “Pop” non è una bestemmia, ma una corrente estetica, la quale, come tutte le correnti, ha rampolli eccellenti e progenie meno brillante. Disconoscerlo volgendo ostinatamente lo sguardo al passato significa essere irrecuperabilmente reazionari.
- Un buon critico è sincero. Chi non scrive il vero su un film per convenienza o per paura di apparire poco intellettuale ha sbagliato mestiere.
- Non avere paura di sbugiardare i Grandi Maestri. Finnegan’s Wake è un’opera che è linguisticamente un capolavoro, ma risulta obiettivamente illeggibile. Solo Ulisse è l’opera perfetta. E James Joyce, che non ha bisogno dei nostri giudizi per essere grande, sapeva questo meglio di noi.
- La vera tragedia non sono i film brutti, ma i film su cui c’è poco da scrivere.
- Una buona recensione si legge come si berrebbe uno shottino. Tutto d’un fiato.
- Scrivere bene è un dovere morale.
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