Un tirchio quasi perfetto, disamina comica sull’avarizia

Un tirchio quasi perfetto, disamina comica sull’avarizia

March 17, 2017 0 By Elisabetta Da Tofori

Quando ti senti dire dal tuo bancario di fiducia che hai 248.500€ sul conto ed il tuo primo pensiero è “Devo fare economia!” allora è qui che capisci che qualcosa non va.
In sala c’è un nuovo esilarante film marchiato Made In France, Radin! – Un tirchio quasi perfetto diretto dal regista Fred Cavayé che mette in scena uno dei volti più noti della commedia francese Dany Boon; artista poliedrico ha interpretato, diretto e sceneggiato film come Bienvenue chez les Ch’tis – Giù al Nord (2008), Rien à déclarer – Niente da dichiarare? (2011) in entrambi al fianco del collega Kad Merad e Supercondriaque – Supercondriaco. Ridere fa bene alla salute (2014).

Radin!, aggettivo dispregiativo che in italiano possiamo tradurre con il termine tirchio o spilorcio, è l’attributo con il quale viene definito la persona di François Gautier, il nostro protagonista, un quarantenne, musicista, single con il braccino corto.
La sua vita è misera e solitaria; vive in una villetta abbandonata a se stessa, detestato dai vicini e sbeffeggiato dai colleghi per la propria attitudine. Appare come un personaggio anonimo dietro a quei suoi occhialetti e dentro i suoi abiti convenzionali e monocromatici; la sua vita scorre nella monotonia dei rituali quotidiani, fino a quando questa non viene stravolta completamente da un arrivo inaspettato.
Laura (interpretata dalla giovane promessa Noémie Schmidt) ragazza semplice, fresca e solare si presenta con indiscrezione e decisione alla porta di François scombussolando i suoi ritmi di vita con il suo entusiasmo e desiderio di conoscere questa figura mitica di “padre benefattore”.
Al fianco di padre e figlia è presente Valérie timida, insicura, con una personalità passivo-aggressiva, è una nuova collega di lavoro di François (magistralmente interpretata dall’attrice e humoriste Laurence Arné) che ha un concreto interesse nei suoi confronti.

Tuttavia, François è talmente tirchio che per non pagare uno psicologo si confida con il proprio bancario sui suoi dubbi e incertezze che lo attanagliano per i recenti avvenimenti. François è un personaggio artistico e creativo, come nella musica anche negli escamotage che ordisce per “risparmiare” esprime tutta la sua fantasia strappando al pubblico delle grasse risate. Il misunderstanding generale che si va a intessere nello sviluppo della vicenda, svela un artificio che maschera la natura di spilorcio di François, celandola come indole di ambientalista e benevola.

È una commedia fresca e frizzante che nella sua leggerezza affronta e mette in scena tematiche sociali rilevanti, quale la trattazione di varie patologie e di come queste influiscono fortemente nelle relazione interpersonali, condizionandone i rapporti.

Ancora una volta i francesi hanno saputo esprimere al meglio la comicità piacevole che parla di ricucire i rapporti familiari padre-figlia con note umoristiche che ricordano una pellicola uscita ad inizio mese, Vi presento Toni Erdmann della regista tedesca Maren Ade (che potete recuperare qui ), presentato in concorso nell’edizione 2016 del Festival di Cannes e candidato come Miglior Film Straniero al Premio Oscar 2017. Entrambe narrano temi analoghi attraverso toni, stili e sfumature differenti.
E ricordatevi Radin! che “Arriva un momento nella vita in cui non c’è altra soluzione che PAGARE!”

Elisabetta Da Tofori
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