Guardiani della Galassia Vol.2 – Side B molto poco brillante

Guardiani della Galassia Vol.2 – Side B molto poco brillante

April 24, 2017 0 By Gabriele Barducci

Nota: questa sarà una prima parte dedicata alle opinioni su Guardiani della Galassia Vol.2; una prima parte prevalentemente negativa. Venerdì uscirà una seconda opinione, positiva, scritta dalla nostra collaboratrice Elisabetta così da poter dare spazio sia alle opinioni negative che positive.
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Via il dente, via il dolore: il primo Guardiani della Galassia era un film parecchio intrigante e divertente. Davanti una solita narrazione Marvel priva di grandi colpi di scena, gran parte del ‘divertimento’ e delle lodi generali del film erano indirizzate a James Gunn; lodi che purtroppo hanno totalmente snaturato la stessa natura del film, dato che il regista non aveva fatto altro che alterare un equilibrio Marvel veramente troppo statico, che rendeva ogni loro produzione identica.
Guardiani della Galassia, con un paio di scelte teoriche interessanti – narrare di un gruppo di eroi e creare attorno a loro questa atmosfera pop-rock anni ’80 – riusciva sicuramente ad emergere dal mare di film Marvel tutti uguali. Lode che, forse sbagliando, aveva collocato il film come uno dei migliori prodotti cinematografici del 2014. Frase parecchio esagerata, ma era inutile contestarla, questo perché il successo, senza troppi dubbi era sì servito, con l’augurio che gli stessi Studios potessero lasciare nuovamente carta bianca a James Gunn per il secondo capitolo.

Così è stato, ma paradossalmente, la libertà creativa di James Gunn ha ucciso il film, quindi fermi a gioire voi piccoli fan, alla notizia che vede Gunn in cabina di regia del terzo capitolo del Guardiani della Galassia.

Non ci saranno spoiler ma su alcuni aspetti siamo tutti d’accordo: i trailer mostravano poco, molti pensavano ad una mossa commerciale in modo di portare lo spettatore al cinema e coglierlo di sorpresa, ma no, il film effettivamente non ha una trama, non c’è assolutamente, solo una piccola voglia di dividere il gruppo, costruire qualche piccola sottotrama per ogni gruppo, ma globalmente un’unica linea guida a indirizzare il film non c’è.
Difetto? Forse, ma vedremo meglio avanti.

Altra questione: nel film non c’è un nemico. O almeno, non è la solita critica standard ad ogni film Marvel che non riescono a valorizzare un’antagonista. Questo è il loro Tallone d’Achille, non ci riescono, ma qui si va oltre. La nemesi c’è, ma è una minaccia che si costruisce minuto dopo minuto. Tutto questo grazie ad una ingenuità disarmante dei nostri protagonisti (omettiamo una scena Chris Pratt-Kurt Russell totalmente PLAGIATA dall’incontro Henry Cavill-Russell Crowe ne L’uomo d’Acciaio, ma tant’è).

Questi due elementi vanno a condire quello che è un grande pregio come un grande difetto: la voglia di caratterizzare a fondo i nostri protagonisti. Guardiani della Galassia improvvisamente incontra Shakespeare e diventa un dramma ottocentesco sulla fiducia, sui legami familiari e relativi fantasmi o scheletri negli armadi. Un po’ come immaginare i protagonisti di Una notte da Leoni che improvvisamente sono maturati e responsab…. ah no, quel film esiste, Una notte da Leoni 3. Tutto torna.

Incredibile ma vero, Guardiani della Galassia risultava fresco e divertente proprio perché con qualche battuta azzeccata non necessitava di spiegare troppo del protagonista in oggetto: una scena di pochi secondi, Drax e Rocket si ubriacano, si insultano a vicenda e si vomitano i rispettivi dolori esistenziali. Una scenetta breve, essenziale e riuscita, non faceva retorica, rendeva i personaggi umani, ma la loro aura ‘pop’ non si perdeva.
A tutto questo, aggiungete i due problemi sopraccitati, quali mancanza di una struttura narrativa e mancanza di un nemico e avrete un film sì divertente, sì colorato, ma esattamente una copia carbone del precedente con risultato qualitativo molto al di sotto della media.

Peccato.

Gabriele Barducci
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