
Venezia74: Downsizing, la favola gulliveriana di Alexander Payne
August 30, 2017Al Lido piace aprire col botto il suo tanto caro ed amato festival cinematografico, basti pensare alle ultime edizioni con film come Gravity, Birdman e La La Land che hanno riscosso numerevoli apprezzamenti da parte di pubblico e critica. Ed è Alexander Payne col suo freschissimo Downsizing a dare il via alla 74esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Come descrivere questo film se non come una favola dall’humor frizzante di un viaggio gulliveriano intrapreso da un comune uomo con una comune vita?
Paul Safranek (Matt Damon), affranto dalle difficoltà economiche e da un futuro che non sembra riservare a lui ed a sua moglie Audrey (Kristen Wiig) alcuna rivalsa, decide di sottoporsi alla miniaturizzazione, un programma scientifico che consiste nel modificare la struttura cellulare del proprio corpo divenendo così piccini, al fine di contrastare il problema della sovrappopolazione. Per quanto le ragioni dei due coniugi non siano poi così nobili sotto l’aspetto umanistico/ambientale (infatti ciò che interessa loro è fondamentalmente ricominciare da zero in una colonia dove anche i costi di vita sono miniaturizzati e dunque non pensare più ai debiti che li torturano, Audrey abbandonerà il marito sul più bello, accecata dalla paura dell’irreversibile operazione. Paul non può più tornare indietro: è alto 12 centimetri e nonostante la sua ridotta statura non c’è spazio per lui nel mondo dei “giganti”.
Ed è da qui che la sua vita cambierà, incontrando personaggi bizzarri come l’eccentrico vicino d’appartamento Dusan (Christoph Waltz) che vive nel lusso contrabbandando sigari e vino e la turbolenta rifugiata vietnamita Ngoc Lan (Hong Chau) che più di chiunque altro mostrerà a Paul come al mondo anche dei piccoli uomini possano fare la differenza. È ciò non significa solamente escogitare un piano di salvaguardia mondiale: Downsizing vuole affettuosamente dirci che anche solamente aiutare chi ci è vicino è un ottimo modo per salvare gli altri, ma anche se stessi.
È divertente pensare che questo film sia così ottimista pur trattando dell’inevitabile pericolo di un’apocalisse! Eppure Alexander Payne non vuole gettare la pellicola nello sconforto, vuole che il pubblico si diverta, si appassioni alle rocambolesche avventure di Paul viaggiando con lui.
Forse il finale cade un po’ troppo nel sentimentalismo ed una trovata più audace avrebbe reso Downsizing ancor più godibile, ma di per certo ci troviamo dinanzi ad una delle opere meglio riuscite del regista. Decisamente un buon inizio di questa Venezia74.
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