Il Gioco di Gerald, il King che non ti aspetti

Il Gioco di Gerald, il King che non ti aspetti

October 7, 2017 0 By Alessio Italiano

il gioco di gerald posterIl 2017 è l’anno dei revival dei film tratti dai romanzi del celebre autore americano Stephen King (Carrie, The Shining), dopo il recente flop di pubblico e critica de La Torre Nera di Nikolaj Arcel e il successo mondiale di IT (negli States è riuscito a battere L’Esorcista e a diventare l’horror più visto di tutti i tempi con oltre 500 milioni di dollari incassati a livello mondiale) di Andrés Muschietti che in Italia vi ricordo uscirà il 19 ottobre, Netflix ha deciso di acquistare i diritti di ben due dei suoi romanzi, 1922 e Il Gioco di Gerald.

Jessie e Gerald sono marito e moglie, che decidono di passare un week-end nella loro idilliaca casa “dei sogni” in riva al lago, per soddisfare e cercare di riaccendere la passione e il desiderio erotico nel marito, che ormai da tempo non la tocca più. Quando Gerald a causa di un malore perde la vita, durante un gioco erotico in cui ammanetta Jessie al letto di casa, la povera moglie si troverà a fare i conti non solo con la triste e bizzarra situazione in cerca della sopravvivenza, ma anche con i fantasmi del suo passato che vengono rievocati quando si renderà conto di non conoscere realmente il marito e le sue perversioni.

Chi se lo sarebbe mai aspettato, il film di Flanagan, già noto per l’ottimo Somnia, è quello che potrebbe definirsi un perfetto adattamento dell’opera cartacea di King; questa volta l’autore decide di dedicarsi ad una storia più thriller dai risvolti psicologici che vanno a scavare in profondità i traumi dei suoi personaggi, Jessie infatti non è né la prima né l’ultima degli svariati personaggi di King a subire abusi in età adolescenziale, basti pensare alla Beverly Marsh di IT.
Flanagan dirige la Gugino in quella che si potrebbe definire senza troppi giri di parole la migliore performance dell’attrice, i personaggi sono totalmente in parte e il regista dosa sapientemente thriller a sprazzi improvvisi di horror e una dose di splatter inaspettato (che non guasta mai), dando al film tutte le sfaccettature del genere. Ci sono ovviamente anche alcuni riferimenti alle altre sue opere, come il cane Cujo, un randagio che Jessie sfama all’inizio del film e che finisce col mangiarsi il cadavere imputridito di Gerald, ma l’elemento che tiene sempre alta l’attenzione è il continuo battibecco mentale e i dialoghi sempre sul filo del rasoio tra la Gugino e Greenwood. La maestria di Flanagan non risiede però soltanto nel saper creare suspance, tensione e momenti riuscitissimi con dialoghi taglienti, il regista infatti riesce anche a incastrare la storia (con una buona sceneggiatura firmata a due mani con l’ormai collaboratore di fiducia Jeff Howard) che si svolge parallelamente agli avvenimenti della sfortuna coppia, quando durante le visioni del passato di Jessie assistiamo all’entrata in scena di una figura oscura pseudoumana, l’Uomo del chiaro di luna, che il marito rivelerà essere lì per portala via con sé insieme al suo anello.

il gioco di gerald

“Le persone che avrebbero dovuto salvarti dai mostri, si sono rivelate mostri essi stessi”.

L’aspetto più interessante del film e che probabilmente riuscirà a prendere una grossa fetta di pubblico, forse anche più di quella de La Torre Nera o altre opere di King; il suo essere terribilmente attuale con i fatti di cronaca che leggiamo e vediamo oggi giorno legati ai fenomeni di abusi, femminicidio e pedofilia, tante tematiche tanto forti quanto brutte e difficili, che molto spesso finiscono col diventare terribili segreti che ci portiamo dentro e si diffondono come un cancro, avvelenandoci e distruggendo lo spirito e il nostro animo, che ci incupiscono e ci rendono persone peggiori, forse per questo Il Gioco di Gerald è tra i film più riusciti e fedeli del romanziere di Portland, perché autentico e “reale”, come i mostri che spesso si annidano nella nostra mente.

Alessio Italiano