RomaFF12: Love Means Zero, il tennis di Nick Bollettieri

RomaFF12: Love Means Zero, il tennis di Nick Bollettieri

October 31, 2017 0 By Gabriele Barducci

Alla Festa del Cinema di Roma è anche ora di vedere qualche documentario, qualche bel documentario.
Love Means Zero pone il riflettore di luce e camera su Nick Bollettieri, storico allenatore di tennis che davanti la telecamera del regista Jason Kohn, si racconta, della sua giovinezza, del suo atipico e controverso campus di allenamento dove letteralmente strappava ragazzi giovani dalle famiglie, così da farli giocare, crescere e vivere direttamente lì e celebrare i suoi più grandi campioni: Andre Agassi, Boris Becker, Maria Sarapova e le sorelle Williams, tanto per citare i nomi più celebri.

Di quello che si prefissa quindi come un documentario articolato e interessante, l’opera rispetta ogni promessa, tranne quella di darci una fotografia a 360° di Nick Bollettieri, questo perché, sorvolando globalmente con qualche minuto dedicato a come fece fortuna o i suoi otto matrimoni, lo scopo dell’opera documentaristica si incentra solamente – ed è un peccato questo – su l’avvenimento per cui verrà ricordato maggiormente: l’aver sfornato dalla sua fucina un fuoriclasse come Andre Agassi e dopo aver portato nell’Olimpo del tennis, aver rotto bruscamente il rapporto professionale con lui.
Il regista chiede, perché lo hai fatto?

“non lo so e ti avviso già da ora, a molte domande risponderò così, non per antipatia, altrimenti non starei qui a farmi riprendere, ma perché sono così, non ho mai ragionato sulle cose, le facevo e basta, il giorno dopo già me ne ero dimenticato”.

Ma il motivo della rottura c’era, c’era un Nick che prima di mandare una lettera ufficiale di allontanamento si era bellamente divertito tra stampa locale e tv a dichiarare non avrebbe più allenato Agassi, quando questi ancora non ne era a conoscenza di questa decisione. Una ferita, per entrambi per tanti, diversi motivi, che porteranno nel cuore.
Lo stesso Agassi ha rifiutato l’invito del regista a partecipare al documentario, proprio perché a distanza di più di 20 anni, ancora non ha avuto modo di riconciliarsi con il suo ex allenatore.
Una storia di figure paterne e di sport, di soldi e pubblicità, di tradimenti e talloni d’Achille, Love Means Zero è un ottimo documentario che purtroppo lascia la bocca asciutta quando ci si rende conto che oltre la parentesi Bollettieri-Agassi, non c’è più nulla da raccontare.

love means zero agassi

Gabriele Barducci
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