Con The Crown 2, la Corona continua a brillare

Con The Crown 2, la Corona continua a brillare

December 11, 2017 0 By Gabriele Barducci

the crown 2 netflix posterCon un’introduzione totalmente personale, prima di tutto c’è un rimando alla prima stagione della serie, con un’analisi della nostra Caterina a riguardo. Nel piccolo e negli anni che hanno anticipato l’ideazione e la realizzazione di The Crown notavo in alcuni parenti (nonni in particolare) un estremo interesse verso la figura della Regina Elisabetta, senza mai approfondire questa strana vocazione. Con l’invio degli screener della seconda stagione da parte di Netflix e l’inevitabile recupero della prima (in profondo ritardo, mea culpa), il nodo è venuto finalmente a galla: le vicende della Regina Elisabetta dalla sua incoronazione fino ad oggi sono quanto di più vicino ad una prima edizione di un reality show.

La seconda stagione di The Crown quindi cattura l’essenza della sua natura in due elementi imprescindibili e necessari: la corona e la collocazione storica. Elementi già presenti e marcati nella prima serie, ma qui ancora più importanti, stratificati, necessari e ampliati.
Siamo a cavallo degli anni ’50 e ’60, il mondo cambia radicalmente e con grande velocità e la sovrana d’Inghilterra deve tenere a galla tutti gli impegni di palazzo e intimi. Essere sovrana, madre e moglie diventa un ruolo sempre più marcato e pesante. L’improvvisa eredità lasciatagli dal padre ancora in giovane età, dimostra come la serie ha più interesse per la costruzione del momento storico che di intrecci a palazzo.
La potenza della Corona viene a mancare con il tempo, gli scandali sono dietro l’angolo e negli Stati Uniti arriva Kennedy.
Questi gli eventi principali con cui lo show di Peter Morgan affonda le unghie, mostrando Elisabetta sempre più donna prima che sovrana, qualche ripresa ben orchestrata atta a incorniciare la pesante situazione e le urla straziate e soffocate di una donna, sempre di istruzione media, che deve interfacciarsi con un ruolo che non riesce ancora a fare suo.
Qui è il vero cuore di The Crown, parlare di uomini, donne e politica senza scendere mai nella risolutezza dell’accusa o di cosa sia giusto o sbagliato. Qui la serie si eleva, narrandoci il tutto con dieci puntate vecchio stampo (inizio – corpo – fine), ma al tempo stesso attente al dettaglio e nel cercare di non cadere nella banalità narrativa o scenica, perché l’elemento che sovrasta su tutti, ancora una volta è la Corona, idee, modus operandi e valore istituzionale di quello che rappresenta quel gioiello posto sul capo di Elisabetta che non è solo una carica monarchica, ma anche la costruzione (e decostruzione televisiva) di un’icona.

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Gabriele Barducci