Il grande Déjà vu che attanaglia Star Wars – Gli Ultimi Jedi

Il grande Déjà vu che attanaglia Star Wars – Gli Ultimi Jedi

December 18, 2017 0 By Alessio Italiano

star wars kylo renEd eccoci ancora qui, a riparlare di Star Wars e del suo secondo capitolo di questa nuova trilogia, a due anni di distanza da Il Risveglio della Forza di J.J.Abrams, questa volta in veste di produttore esecutivo, la regia e la sceneggiatura passano a Rian Johnson, regista indipendente che si è fatto le ossa con piccoli cult quali Looper e Brick – Dose Mortale.
Il film parte esattamente dove lo avevamo lasciato, con la Ribellione in guerra contro le forze del Primo Ordine e dal Supremo Leader Snoke (Andy Serkins) e con Rey (Daisy Ridley) giunta sul pianeta dove vive da eremita l’ultimo cavaliere Jedi, Luke Skywalker (Mark Hamill). Già acclamato oltreoceano come uno dei migliori film di Star Wars, Gli Ultimi Jedi soffre principalmente di un fattore, vale a dire la poca originalità e ripetitività delle componenti che hanno reso il franchise così famoso nel mondo.

Durante tutta la prima parte del film assistiamo al nulla più assoluto, tra introduzione di nuovi personaggi di cui ci interessa ben poco e le classiche battutine Disneyane messe a sdrammatizzare la situazione, Poe Dameron (Oscar Isaac) guida insieme alla compianta Leia (Carrie Fisher), Finn (John Boyega) e le new entry Rose (Kelly Marie Tran) e Amily Holdo (Laura Dern) la resistenza che viene braccata dal Supremo Leader Snoke e inseguita per la galassia al fine di annientare gli ultimi simboli della resistenza, cercando di sabotare e distruggere internamente il dispositivo di tracciamento nell’iperspazio del Primo Ordine.

Deja vù?! – No, semplice mancanza di idee per quanto riguarda la continua guerra tra luce e tenebre, tra la Resistenza e il Primo Ordine, sicuramente quanto di buono visto e fatto in Rogue One avrà influenzato – in positivo o negativo dipende dal vostro punto di vista – Johnson che come Gareth Edwards viene da un cinema più di nicchia e indipendente, ma che non possiede la stessa forza emotiva e il coinvolgimento del gruppo collettivo che aveva lo spin-off dell’anno scorso.

La storia di Rey e Luke invece al contrario di quella della resistenza è la cosa più interessante. Skywalker dopo aver perso il suo allievo e nipote, Ben Solo/Kylo Ren (uno straordinario Adam Driver) si è recluso su un pianeta lontano da tutto e tutti, dove custodisce le ultime sacre scritture dell’ordine dei Jedi. Anche se inizialmente riluttante, Luke decide alla fine di insegnare la via dei Jedi alla giovane Rey e di permetterle di sviluppare ed affinare il suo sconfinato potere, un potere che terrorizza Skywalker e che lo fa dubitare sul futuro della giovane allieva in quanto simile al nipote, perso e sedotto dal Lato Oscuro.
Nell’isola Rey svilupperà un’affinità tramite la forza che la legherà a Kylo Ren, creando una fantastica ambiguità in entrambi i personaggi, fino alla scoperta di come il giovane Ben Solo si trasformò nel terribile Sith. Narrato ciò, Rey come fece ai suoi tempi Luke in Episodio V – L’Impero Colpisce Ancora, partirà per incontrare e convincere Ben a redimersi e a schierarsi insieme a lei contro il Primo Ordine. Da qui in poi, Gli Ultimi Jedi ritrova il respiro e la dinamicità di un film di Star Wars, tra colpi di scena più o meno prevedibili che ci portano all’epica conclusione dello scontro tra Luke e Kylo Ren. Ed ecco che qui, ritorna ancora una volta il fattore “copia e incolla”, dove Luke come aveva precedentemente fatto Obi-Wan in episodio IV, si sacrifica per dare la SPERANZA e la forza ai nuovi giovani (sarebbe anche un bel discorso di ricambio generazionale), una sequenza tanto bella e significativa quanto prevedibile, a differenza della morte di Han ne Il Risveglio della Forza che ci aveva alquanto spiazzato.

star wars gli ultimi jedi 5

A livello tecnico Gli Ultimi Jedi è un film impeccabile, la colonna sonora di Williams è da piangere diamanti (a dispetto del film) e c’è una crescita dei personaggi di Rey e Kylo Ren davvero ben sviluppata, fantastiche anche le nuove creature come i Porg che è già diventato un meme per il suo urlo da battaglia e le meravigliose creature canine di cristallo.
Gli Ultimi Jedi NON è il miglior capitolo di Star Wars, ha sicuramente i suoi grandi momenti, ma soffre di un eccessiva lunghezza e tempi morti nella prima parte abbondante del film e di alcuni risvolti troppo frettolosi e poco sviluppati nella seconda, oltre che di una contaminazione comica assolutamente inutile. Resta comunque la curiosità di vedere come si evolverà e concluderà (?) questa terza trilogia, soprattutto dopo un finale così, che azzera quasi completamente molti elementi che probabilmente avrebbero meritato un trattamento e uno sviluppo differente, tali da farci pensare se ci sia davvero il bisogno di annunciare una quarta trilogia che verrà scritta e supervisionata interamente da Rian Johnson.

Alessio Italiano