Fish&Chips Film Festival 2018: Double Feature sul documentario ISVN – Io Sono Valentina Nappi e sul cortometraggio Queen Kong

Fish&Chips Film Festival 2018: Double Feature sul documentario ISVN – Io Sono Valentina Nappi e sul cortometraggio Queen Kong

January 21, 2018 0 By Simone Tarditi

L’evento cinematografico che ha catturato l’attenzione di tutti gli spettatori gravitati attorno alla terza edizione del Fish&Chips Film Festival è stato sicuramente quello legato alla proiezione (sold out) del documentario ISVN – Io Sono Valentina Nappi, regia di Monica Stambrini presente in sala per il Q&A con il pubblico a fine serata. Il documentario, che è tale solo in parte per via dell’inserimento di elementi di finzione, mostra la pornostar più famosa del momento tornare in Italia dopo tre mesi di lavoro da un set all’altro negli Stati Uniti. Ospitata nello studio-abitazione di un artista romano, Valentina Nappi passa una nottata di sesso assieme a uno dei suoi più cari amici.

L’attesa, la vestizione, le chiacchiere, le risate, la svestizione, le scopate inframmezzate da pause di diversa durata. Chi da ISVN – Io Sono Valentina Nappi si aspettava di scoprire la persona dietro l’attrice forse può essere rimasto deluso. Chi invece non voleva far altro che godersi sul grande schermo una performance della pornostar sarà stato accontentato. Quel che rimane privo di una spiegazione, posto che sia sensato cercarla, è l’intento di un lavoro come questo.

Certo, non è un film pornografico uguale a tanti altri, non c’è la sensazione di due estranei che stiano semplicemente scopandosi a vicenda a favore della telecamera, non c’è un set-up di luci tale per cui neanche un lembo di carne possa rimanere nell’ombra, non c’è una orchestrazione dei movimenti, non c’è la volontà di scolpire filmicamente due corpi uniti in un amplesso. C’è il desiderio di documentare qualcosa di spontaneo, non di artificioso.

ISVN – Io Sono Valentina Nappi non racconta niente di nuovo, in assoluto, ma al contempo sa sbirciare nell’intimità di due persone che sembrano davvero stare bene per una notte, senza controllare mai che ora sia o senza seguire uno schema di cose da fare in successione. C’è qualcosa di esclusivo tra loro due. Ci sono anche le musiche di Bello Figo Gu e di Vasco Brondi, in arte Le Luci della Centrale Elettrica. Che destino distributivo avrà un prodotto come questo?

Cinematograficamente più interessante è risultato essere però Queen Kong (2016) il cortometraggio servito a mo’ di antipasto prima di ISVN – Io Sono Valentina Nappi. Diretto sempre da Monica Stambrini, Queen Kong ha vinto il premio della giuria al Queens World Film Festival di New York ricevendo gli elogi di personalità del calibro di James Franco e, in madrepatria, di Bernardo Bertolucci. A metà strada tra vicenda borghese e fantasy, Queen Kong ritrae un uomo di mezz’età, tutt’altro che sobrio perdersi di notte e avere un rapporto carnale con una creatura della foresta sotto il cui make-up si nasconde un’irriconoscibile Valentina Nappi.

Cortometraggio ricco di suggestioni, ben girato e splendidamente fotografo, che si presta a metafore di varia natura. Brutale, bestiale, potente. Una visione i cui effetti perdurano anche dopo i titoli di coda. Queen Kong, ancor più perché realizzato in un paese bigotto come l’Italia, è la manifestazione di come sotto la coltre di film dozzinali e privi di un qualche valore artistico come la quasi totalità delle produzioni nostrane ci sia un ribollire di idee coraggiose che troppo raramente riescono a emergere in superficie. Questo è un caso raro e c’è la necessità non si tratti di un esempio isolato.

Simone Tarditi