
Voldemort: Origins Of The Heir, nemici dell’erede, temete!
March 2, 2018«Ci sarà sempre dell’oscurità a questo mondo. L’oscurità è tutto ciò che abbiamo, senza di essa sarebbe impossibile ricordarsi della luce.»
Tom Marvolo Riddle è uno studente di non più di diciotto anni e frequenta l’ultimo anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, quando ancora era preside il professor Armando Dippet; le sue origini di Mezzosangue lo disgustano profondamente, maturando in lui un atteggiamento di superiorità nei confronti sia dei compagni della casata di appartenenza, i Serpeverde, sia degli altri studenti. Queste considerazioni, da qualche tempo custodite in segreto, hanno delle forti affinità con una forma di razzismo che si insinuerà nelle fondamenta dell’istituzione scolastica e nel mondo dei maghi, giungendo fino all’età moderna con Harry Potter.
Tom ha un carattere forte e deciso che lo mostra attraverso un atteggiamento di supremazia, forse proprio per nascondere, dietro a quella scorsa dura e invalicabile, quella diversità che l’ha sempre accompagnato.
Ma qualcosa ben presto prende «il sopravvento in Tom, come un’ombra assetata di potere, disposta a qualunque cosa pur di castigare il debole e affermare la propria indiscussa superiorità».
La trama di Voldemort: Origins Of The Heir non solo cerca di scavare nel passato dell’impenetrabile e oscura figura di Tom Marvolo Riddle fino alla sua ascesa come il più grande mago oscuro di tutti i tempi, ma esplora le relazioni che regolano i rapporti tra i quattro eredi dei fondatori delle quattro casate di Hogwarts. Giovani “marmocchi convinti di cambiare il mondo” e che forse sentivano il peso di questa implicita responsabilità; tuttavia, si era insinuato un tarlo che silenziosamente stava minacciando questi ideali.
Voldemort: Origins Of The Heir, diretto da Giammaria Pezzato e prodotto da Stefano Prestia, è il fan-movie prequel della saga Harry Potter, interamente firmato made in Italy, è uno dei prodotti più chiacchierati delle ultime settimane; il film è distribuito in maniera alternativa, direttamente sulla piattaforma web di YouTube, ricevendo la benedizione sia da J. K. Rowling che dalla Warner Bros.
La trama non crea niente di originale, proprio per mantenere quella linea guida intrapresa dalla trasposizione cinematografica dei romanzi fantasy, per opera dell’orma miliardaria, Rowling. Molti elementi si ricollegano alla serie di film ed è quello che rende intrigante questo prodotto multimediale, rivolgendosi per l’appunto ai fan della saga; proprio perché lo spettatore è chiamato a compiere un’operazione mentale nel formulare teorie e ipotesi che ricollegano tutti quegli elementi disseminati in cinquantatré minuti di trama, alle vicende che Harry e i suoi amici saranno, in seguito, chiamati a vivere.
Pezzato, nella stesura della sceneggiatura, gioca nel creare espressioni a effetto senza però mai prendere una posizione ben definita, proprio per non apportare niente di originale a quello che è il mondo magico entrato nell’immaginario magico collettivo negli ultimi venti anni.
Si concede solo la libertà di dare spazio a una possibile love story a senso unico, o per rimanere più circospetti, una simpatia che la giovane Grisha McLaggen, erede della casa Grifondoro, ha nei confronti di Tom; così, come i rapporti che legano i quattro discendenti ai rispettivi fondatori di Hogwarts. Quest’ultimo aspetto appare interessante per il modo in cui è stato trattato, conferendo uno sguardo nuovo all’avvicendarsi degli eventi.
Pezzato, in linguaggio registico, decide di narrarci la storia Tom attraverso l’utilizzo di flashback, che spesso vengono introdotti dai dettagli degli occhi accompagnati della voce narrante, l’adulta Grisha e dell’uditore, il Generale Makarov, Auror Sovietico.
Tuttavia, avrei voluto seguire passo dopo passo l’ascesa al potere di Lord Voldemort senza dover ricorrere ancora una volta all’espediente narrativo dei flashback, abbondantemente sfruttato e spesso abusato.
Voldemort: Origins Of The Heir conserva lo stile fotografico degli ultimi capitoli della saga Harry Potter, dove l’oscurità ha ormai preso il sopravvento, rispetto ai colori brillanti dei paesaggi che dominano i ricordi giovanili, carichi d’innocenza e spensieratezza.
Pure la scelta delle location si rivelano azzeccate e perfettamente pertinenti, creando una continuità visiva tra i paesaggi e le montagne del Trentino con gli originari panorami inglesi e scozzesi.
Il mediometraggio sa ben coniugare il gusto visivo con un’equa dose di effetti speciali, che ben realizzati, risultano ben integrati nel tessuto filmico rafforzando l’elemento magico che muove tutta la narrazione e vengono sorprendentemente esaltati sia all’inizio che alla fine, lasciano i fan stupiti.
Discreta è la riuscita di questo originale prodotto anticonvenzionale; tuttavia, risulta parecchio disturbante l’esito del doppiaggio inglese, dove non sempre la voce dei doppiatori aderisce in maniera soddisfacente al volto del personaggio, così da risultare artificiale e poco artificiosa.
Voldemort: Origins Of The Heir è un fan movie interessante e apprezzabile negli intenti, al fine di cogliere un aspetto che, per troppo tempo, il pubblico inconsciamente attendeva
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