
L’eredità della maschera: Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno di Nolan
July 24, 2018Non poche settimane fa, negli Stati Uniti è uscito il numero #50 di una testata fumettistica dedicata a Batman. Annunciato come grande eventi, questo numero avrebbe visto il matrimonio tra due personaggi del mondo del fumetto DC, ovvero quello tra Bruce Wayne e Selina Kyle, ovvero Batman e Catwoman. Già da una decina di numeri i due vivevano e dormivano assieme nell’immensa villa Wayne, fatta di colazioni, vita quotidiana e qualche attività assieme notturna, sia dentro che fuori dal letto.
In questo albo, nel giorno del matrimonio, Selina decide di ritirarsi, quasi per il bene di Bruce e di Gotham stessa. Catwoman, ormai personaggio identificato dalla parte del bene, si rende conto che se mai Bruce fosse davvero felice, il suo Batman non esisterebbe più. Già Miller, con il suo Cavaliere Oscuro, aveva identificato questa realtà, con un Joker che concretizza la sua natura in simbiosi con il crociato incappucciato.
Si è deciso di aprire con questa parentesi, perché l’abbiamo trovata molto attinente con l’arco narrativo che Christopher Nolan ha voluto dedicare al suo Batman per chiudere definitivamente la storia di Bruce Wayne con Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (The Dark Knight Rises in originale).
Dopo i tragici avvenimenti di Il Cavaliere Oscuro, Bruce Wayne si ritira, sia dalla scene mondane che quelle notturne. Batman è ufficialmente il criminale che ha ucciso Harvey Dent, il paladino della giustizia di Gotham, e Bruce Wayne sta chiudendo tutte le sue attività, rischiando di rimanere davvero senza più un soldo. La verità è un’altra: Bruce sta invecchiando, i colpi e i traumi ricevi per anni e anni di attività si stanno facendo sentire sul suo corpo ora malconcio, le ossa deboli e nessuna volontà di tornare fuori a combattere. Bastano poche, semplici battute con Alfred per capire la situazione: “non c’è niente nel mondo per me”
Con consapevolezza e adeguata lucidità si può facilmente dire che il terzo capitolo del Batman di Nolan è quello generalmente meno riuscito. In parte accusa proprio lo status di essere un capitolo che deve porre il mantello al chiodo e chiudere il ciclo narrativo di Bruce Wayne. Avendo già sottolineato quanto i Batman di Nolan siano film che trattano più la persona che la maschera, allora la necessità è quella di tirare le somme finali: Batman, come già accennato in Batman Begins, è un’idea, un simbolo, qualcosa che possa facilmente identificarsi come un vessillo di libertà e giustizia. Come prassi in queste situazioni, il cammino di Bruce Wayne si è evoluto per via trasversale, regalare un simbolo per poi gettare la maschera, ma con l’arrivo del Joker ha perso tutto: Rachel e Gotham.
Non c’è da meravigliarsi quindi se senza Batman a vigilare, altri piccoli delinquenti in bilico tra l’attività criminale e la giustizia privata – o personale – prendano il sopravvento. Questo è il caso di Selina Kyle, la Catwoman mai nominata di Nolan che si pone come lontana anima gemella di Bruce. Entrambi bramano abbandonare ciò che sono diventati.
Il ciclo del giovane Bruce che aggrappato al padre fuoriesce dalla grotta in cui era caduto, si chiude con un Bruce adulto, malconcio ma pervaso dalla furia, di fuoriuscire dalla prigione in cui lo ha rinchiuso Bane, la stessa in cui quest’ultimo è cresciuto. La necessità di riemergere dal buio in cui plasmarsi di nuovo e raggiungere una nuova consapevolezza di se. Quello che vediamo è un Bruce fortemente emotivo. Per riprendere il discorso iniziale, come lui anche lo spettatore si chiede se Bruce Wayne potrà mai essere felice. D’altronde è il sogno di Alfred.
Lo stesso personaggio di Blake, che in molti identificano erroneamente come Robin – il nome è solo un indizio per farci capire che sarà lui a ereditare il costume di Batman, ma combatterà sotto il vessillo del pipistrello e non sotto quello del Robin che conosciamo noi – sarà testimone di ciò che è stato prima Bruce Wayne come orfano, e poi Batman per Gotham.
La morte – apparente – di Bruce Wayne e Selina Kyle è solo l’appropriarsi di una felicità, negata entrambi. Il sogno di Alfred diviene realtà, e come tale Bruce e Selina sono felici assieme a Firenze. Il Bruce che vede Alfred nel finale, è un uomo che si è liberato con gioia sia del simbolo del pipistrello che del multimiliardario Bruce Wayne.
Il resto è storia: Blake riceve lo stesso “battesimo” nella Batcaverna, nelle indicazioni lasciatogli da Bruce stesso, portandosi come nuovo Batman e il commissario Gordon tocca con devozione il simbolo del pipistrello ricostruito nell’iconico Batsegnale. La leggenda di Batman persisterà, ma Bruce Wayne è morto per rinascere come uomo felice.
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