
Venezia76: The Laundromat e la metamorfosi del (Dio) denaro
September 2, 2019“The idea of money. The necessity of money.”
Nella seconda metà di The Laundromat viene mostrata una équipe di chirurghi cinesi operare un’asportazione di cornea. Inquadratura ravvicinata all’oggetto filmato, bisturi e forbici recidono il bulbo oculare nel dettaglio. Pochi secondi. La mente rievoca l’autopsia al cranio di Gwyneth Paltrow in Contagion, ma il regista sembra volersi affiancare qui al Luis Buñuel di Un chien andalou, la cui celebre “scena dell’occhio” ogni anno fa ancora fa un certo effetto agli studenti di cinema.
Lo stupore disgustato, accompagnato da mani sul volto e invocazioni divine in varie lingue, è stato il medesimo anche durante la proiezione stampa in sala Darsena.
Che poi con il film di Soderbergh, preso nella sua interità, questo momento c’entra e non c’entra. L’invito è forse quello a disfarsi del modo con cui si è guardato finora al mondo della finanza per ri-vedere tutto con occhi nuovi? Va subito detto che The Laundromat non è di per sé la cronistoria dei Panama Papers, bensì una buffa e incompleta trattazione di come funzionano certi oscuri meccanismi finanziari e di evasione fiscale in quei paesi esotici e Stati dell’America dove ciò è legalmente possibile grazie a leggi, citando Obama, “scritte male”.
Prodotto da Netflix, The Laundromat è il nuovo giocattolone con cui Soderbegh e il fido co-sceneggiatore Scott Z. Burns trattano di temi serissimi divertendosi.
È così che un film sull’indiscriminata circolazione del denaro, sulla speculazione delle valute, sull’approfittarsi dell’ingenuità della gente per trarne guadagni, sul trarre dei frutti economici dalla morte degli altri, si rivela nelle mani dei due autori appena menzionati come un grande parco dalle numerose attrazioni: la vedova bianca in cerca di giustizia per il marito morto, il ricco afroamericano che compra il silenzio della figlia dopo che ha scoperto il padre avere una relazione con la sua amica del cuore, i mercanti di organi in Cina, i mariti dalle doppie vite, i russi che pagano sempre in contanti e via discorrendo.
Sostanzialmente, il denaro ha corrotto gli esseri umani e ne ha svenduto l’anima. Secondo Burns e Soderbergh, gli individui del nuovo millennio non sono dissimili dai loro antenati che vivevano nelle caverne. Tutto è andato a farsi fottere con la scoperta del fuoco. Da quel punto in poi, ogni step evolutivo ha portato con sé componenti negative di cui non solo non ci si è mai disfatti, ma che si sono accumulate le une sulle altre. E alla fine, tutto è relativo, come spiega il personaggio. Gary Oldman: sia il tempo sia il significato stesso delle parole.
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