Venezia77: Zombie di Giorgio Diritti, crescita e perdita

Venezia77: Zombie di Giorgio Diritti, crescita e perdita

September 11, 2020 0 By Simone Tarditi

L’uscita da una scuola elementare, le decorazioni di Halloween appese alle finestre. Zucche e fantasmi. I bambini corrono fuori dall’edificio, diretti verso le macchine dei genitori che li aspettano. Una madre ascolta il messaggio vocale mandato dal marito. Comunica di dover rimanere a Torino per dei meeting di lavoro. “Stronzo”, commenta lei. Anche la figlioletta, salita sul mezzo, non sembra felice della notizia, ma dall’espressione del volto capiamo che non dev’essere la prima volta. La piccola è rassegnata, la donna è silenziosamente rabbiosa. Gli stessi eventi generano reazioni diverse, a seconda dell’età. Quella stessa sera saranno solo loro due ad andare a fare dolcetto o scherzetto in giro per la città.

Presentato alla settantasettesima Mostra del Cinema di Venezia e co-prodotto da Rai Cinema, Zombie di Giorgio Diritti illustra il dramma di una coppia ormai divisa e di una figlia che cresce senza il punto di riferimento paterno. Riuscire in questa impresa in una decina di minuti è lodevole. Quella del cortometraggio è una storia come tante, ma vale la regola che tutto sta nel come raccontare una vicenda comune.

La sceneggiatura, firmata da Cristina Perico e Djani Mirchev, sa dire tanto in poco tempo, e soprattutto sa accumulare dettagli che assumono senso solo a visione terminata. Zombie è la storia di una rottura duplice: quella già avvenuta tra due genitori e, di riflesso, quella della percezione di una figlia nei confronti del padre. Duplicità, doppiezza, falsità, menzogne e doppie vite. Ragioni e colpe vengono accantonate, non trattate e neanche lasciate intendere, in Zombie restano solo i fatti, il vivere quotidiano, la consapevolezza, la perdita e la crescita che ne scaturiscono. La bambina protagonista viene ritratta a un bivio dell’esistenza, tra la spensieratezza di quell’età e il realizzare che nulla sarà più come prima. Il materiale scritto è d’impatto, ma è la regia di Giorgio Diritti a rendere Zombie un cortometraggio da ricordare.

Zombie Giorgio Diritti recensione cortometraggio

Le attrici Elena Arvigo e Greta Buttafava

Simone Tarditi