
Le Giornate del Cinema Muto 2020 – Cartoline da Pordenone
October 5, 2020 0 By Simone TarditiSi sa, quest’anno l’edizione delle Giornate del Cinema Muto è insolita, limited come recitano i materiali pubblicitari. Niente Pordenone, niente proiezioni dal vivo causa pandemia e giusto una selezione di film di cui il pubblico può godere comodamente da casa tramite il servizio streaming garantito dalla piattaforma MyMovies, fondamentale già per l’ultimo Cinema Ritrovato. Nel weekend d’apertura si ha avuto modo di vedere due programmazioni simili per natura. Sabato pomeriggio la prima: Voglia di viaggiare – The Urge to Travel, nove brevi documentari girati tra gli anni ’10 e ’30 del secolo scorso. Si parte con Un Voyage Abracadabrant (1919), cartone animato di una casa che si sposta per aria e per terra, tra nuvole tempestose e vulcani eruttanti, inseguita da leoni e preda di pesci.
New York (1911) è un ritratto della metropoli come raramente si è vista. Mancano ancora molti dei grattacieli che verranno e il cielo, se visto dal basso, può dirsi ancora quasi sgombro. Tra le costruzioni più celebri si nota già il Flat Iron Building. Le strade pullulano di tram, carretti trainati da uomini, auto di bianchi guidate da neri, mendicanti, negozietti cinesi, sulle imbarcazioni gli uomini fumano lunghe pipe a bordo. La qualità della copia (del MoMA) è di puro splendore. Non si può dire lo stesso di quella di Planty Krakowskie (1929), purtroppo molto più rovinata. La vecchia Cracovia viene mostrata in alcuni suoi luoghi simbolo e in generale si ha l’impressione di un mondo più calmo e meno frenetico di quello newyorkese, però comunque in movimento. Un mondo il cui divenire verrà bruscamente interrotto dieci anni più tardi. Decisamente diverso è il norvegese Over Bessegen På Motorcykkel (1930): l’attraversamento di alcuni monti in motocicletta ha il sapore del film amatoriale realizzato con abilità. Il pilota rimane incantato da paesaggi mozzafiato e come lui anche lo spettatore. A seguire, uno spot per sigarette turche.

Over Bessegen På Motorcykkel
Scorrono più velocemente il ceco Svatojanské Proudy (1912) girato lungo un fiume dai rocciosi argini e Un Voyage Au Caire (1928), filmino di famiglia abbiente realizzato in Egitto e meravigliosamente colorato: piramidi, asini, cammelli galoppanti e appesantiti da matrone con colletti di pelliccia. Fin la Sfinge sembra guardare altrove, indispettita dal becero turismo europeo. Suggestivo, e contemporaneamente ripetitivo, Londonerbilleder (1922) consiste in una serie di “quadri” realizzati nella capitale dell’Inghilterra. Vie letteralmente incorniciate.
Belgique Pittoresque (1921) è una delle visioni più piacevoli. Di Ostenda i cineoperatori raccolgono immagini della costa e degli imponenti edifici che si affacciano sulla spiaggia dove la gente prende il sole da vestita e i natanti invece si cambiano il costume in cabine su ruote. Bruges invece è percorsa lungo i suoi canali, attraversata in barca. Grande pace. La minaccia del conflitto bellico incombe su Trieste, Estate 1939: anno cruciale, tutto sembra tranquillo e l’ordine regna sovrano. Ci sono navi a riposo, vuoti tavolini di ristoranti, ma anche giovani che si tuffano in acqua i cui corpi atletici sono silenziosamente osservati dall’effige del Duce sotto al trampolino. L’atmosfera è divertita. Lo sarebbe stata per poco ancora.
Sebbene molto più frammentaria, analoga è stata la proiezione domenicale presentata col titolo The Brilliant Biograph: Earliest Moving Images of Europe (1897-1902). Un repertorio di brevi e brevissimi film in 68mm che per decenni è stato difficile preservare o anche solo mostrare. Il digitale l’ha finalmente permesso. Delle molte proposte si fanno notare soprattutto quelle legate all’Italia: una processione funeraria nella Firenze del 1898, di fianco al Duomo, con donne interamente coperte di nero, dalla testa ai piedi. Solo gli occhi spuntano fuori dal vestito tramite dei fori circolari. La solennità è totale mentre il feretro avanza. A seguire, un filmato di frati cappuccini fuori dal Vaticano. La processione è similare, tuttavia è anche meno triste. Morte e celebrazione attraverso la macchina del cinema.
Into this world we're thrown".
-Jim Morrison
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