
I piedi scalzi di Bruce Willis: Otto film essenziali (e grazie di tutto)
March 31, 2022 0 By Gabriele BarducciIn qualche modo, nella giornata di ieri 30 marzo 2022, la pagina Wikipedia riguardante le informazioni su Afasia avrà raggiunto picchi notevoli. La notizia del ritiro – presumibilmente definitivo – dalle scene di Bruce Willis è una notizia che è rimbalzata con grande facilità, lasciando anche un po’ increduli, giacché a 67 anni il buon Bruce poteva fare tanto altro ancora per moltissimo tempo.
La malattia diagnosticata in qualche modo irrompe come un faro nella notte nella caotica carriera dell’attore degli ultimi anni, con film di scarso rendimento e qualità, altrettanti che neanche vedevano la sala per vendersi in direct-home-video o subito in streaming, insomma, il sospetto che ci fosse qualcosa che non andava era chiaro, magari debiti, qualche contratto vincolante, invece no, la malattia, tarlo bestiale.
Per molti Bruce Willis era l’action man a cui affidare il thriller muscolare di turno e strappare milioni di dollari al botteghino, ma come non mai, Willis è sempre stato un grandissimo attore, uno di quelli versatili, capaci di passare da un ruolo all’altro, dalla commedia romantica al thriller spietato e pensate un po’, la sua carriera è partita proprio così, da protagonista di una serie tv sentimentale come Moonlight ad avere il ruolo da protagonista nel Capolavoro Trappola di Cristallo (Die Hard).
Ecco dunque una lista di sette film, pochi, ma essenziali per racchiudere la vera essenza di un attore che all’industria ha dato tantissimo e che i fan nel mondo stanno restituendo tutti questi anni di affezionamento.
Unbreakable – Il Predestinato (2000)
Ancor più de Il Sesto Senso, Shyamalan riesce a tirar fuori una performance incredibilmente affascinante da Willis. Eroe per caso, in uno scontro intellettuale con l’Elijah Price di Samuel L. Jackson, Bruce Willis interpreta un personaggio sul filo della mitologia, l’uomo comune che scopre di essere invincibile, ma la scrittura di Shyamalan è così eterea e sopraffina che l’attore si inserisce perfettamente in un racconto chirurgico, una vera e propria favola della buonanotte con Willis mai così dentro questo personaggio così spaesato e rinato nella sua nuova vita.
Pulp Fiction (1994)
C’è questa scena dove Marsellus Wallace parla off screen, mentre la camera di Tarantino indugia sul viso di Willis, con le luci del club che segnano i zigomi e le curve del viso. Il resto è storia, una storia che si chiama Pulp Fiction e di un film che ha reso ogni singolo protagonista una vera e propria icona. Inutile spendere altre parole, meglio lasciarsi coccolare da un’altra visione
L’esercito delle 12 scimmie (1995)
Se Terry Gilliam ti chiama, non si può non rispondere e Bruce si lascia trascinare da questa follia fantascientifica multicolore, schizzata, come lo stesso personaggio di Brad Pitt. Uno di quei film, assieme a Trappola di Cristallo, dove Willis interpreta un eroe che non è mai tale, fallendo miseramente in più di un’occasione la sua crociata, dunque rendendolo sempre più umano del previsto. Ecco, come già capitato con Looper, qui il gusto che si lascia in bocca è lo stesso, grande eroe, grande avventura, ma l’anima e l’umanità emerge davanti a tutto e lo spettatore percepisce facilmente questa cosa.
Trappola di Cristallo – Die Hard (1988)
L’archetipo dell’eroe scalzo, dell’uomo sbaglio al momento sbagliato, che si rivela la classica spina nel fianco di terroristi armati fino ai denti, dai mitra al C4. Film seminale, da studiare in ogni singola inquadratura, vero Capolavoro di genere, capace di non invecchiare mai. Bruce Willis era un signor nessuno che si inseriva in un progetto anche abbastanza turbolento nella sua pre-produzione. Il resto è storia. Film da vedere almeno una volta ogni sei mesi almeno.
La Morte ti fa Bella (1992)
Trucco e parrucco, di tutti e anche di Bruce Willis. Ancora una volta una delle primissime prove per testare la poliedricità dell’attore, in un contesto un po’ macabro, un po’ orrorifico e completamente ilare. Tutti in parte e tutti perfetti e quegli occhialetti di Willis, sono un tocco di classe incredibilmente riuscito per l’estetica del suo personaggio.
Il Quinto Elemento (1997)
Qui è dove abbiamo scoperto la funzione del Multipass, ma anche che Bruce Willis con i capelli ossigenati biondo era qualcosa di inguardabile, ma Luc Besson ha sempre avuto occhio per i suoi protagonisti, da Milla Jovovich a Jean Reno, Bruce Willis è il perfetto eroe (anche qui per caso) squattrinato e innamorato, ma capace di tirar fuori muscoli e armi nel momento giusto. Una golosissima avventura spaziale, non brillante, ma che si lascia sempre vedere con grande divertimento.
Attacco al Potere (1998)
Ancora una prova versatile in Willis che si veste in tuta e divisa militare. Freddo e glaciale dietro quel piccolo riporto, ma l’ambientazione di forte thriller conferisce a ogni singolo personaggio un’aura di ricezione e azione incredibilmente convincente. Altro film che si vede e rivede con grande passione.
Looper (2012)
Una delle ultime vere convincenti prove di Bruce Willis che assieme a Joseph Gordon Levitt, interpretano rispettivamente versione giovane e adulta dello stesso personaggio. In particolare la sequenza rinominata come la traccia musicale A life in a day, dove si segue l’invecchiamento del looper protagonista, si intravede in pochissimi minuti una leggerezza e sicurezza nel maneggiare quel materiale che solo i grandi attori sanno restituire su schermo.
`Cause tramps like us, baby we were born to run"
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