
Freeheld, l’amore oltre ogni cosa
October 20, 2015Festa del Cinema di Roma 2015
Freeheld è stato un titolo di cui vi abbiamo postato molto sulla pagina Facebook. C’era interesse dietro questo progetto, dramma lesbo, classica lotta di persone gay contro un sistema impolverato in una visione e politica etero, cast di peso e importante: Julianne Moore, Ellen Page (nelle vesti anche di produttrice del film), Michael Shannon e Steve Carell.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, decima edizione, Freeheld è esattamente quel tipo di film che ci aspettavamo, nulla di più.
L’aspetto più interessante è aver trattato un film del genere basandosi sulle azioni del personaggio di Laurel Hester (Julianne Moore), in procinto di morire e con l’intenzione di lasciare la sua pensione da detective alla compagna-moglie, osservandone solo il lato sentimentale: lei si muove chiaramente per amore, in più di un’occasione ci sfugge il perché una persona in fin di vita voglia combattere così a lungo per cambiare una legge che impedisce questa prassi a coppie delle stesso sesso, ma paradossalmente il prodotto risulta lontano, freddo, l’empatia verso la coppia non la percepiamo e questo non è assolutamente un male.
La mano del regista è fredda esattamente come la situazione di disagio e di estraneità che vive la coppia. Da una piccola richiesta, si arriva all’articolo di giornale, alla diretta televisiva fino al caso nazionale che metterà le due donne sotto i riflettori e quindi anche ad atti di violenza e insulti. La cittadina strettamente cattolica non le vuole e la lotta che le vede protagoniste sembra impossibile.
Non c’è una vera e propria parabola politica nel film. Certo, il punto finale è arrivare al famoso 26 giugno 2015, giorno in cui la Corte Suprema ha legalizzato i matrimoni gay in tutti gli Stati Uniti e Freeheld si inserisce come il primo punto, uno dei tanti che porterà proprio a questa storica sentenza.
Questa sensazione di grande freddo e sfiducia verso qualcosa che dovrebbe proteggerci, la troviamo in carne ed ossa nel personaggio di Michael Shannon (interpretazione perfetta), partner da più di 20 anni di Laurel e deciso a ottenere giustizia per la sua collega. Come poliziotto e detective, il lavoro l’ha reso misantropo e cinico, non batte ciglio per andare contro le persone che lo stipendiano e farà di tutto per cambiare la mentalità di tutto il dipartimento di polizia e “cambiare le cose”.
Quindi Laurel non si batte solo per una pensione, ma per avere pari diritti. Una lotta che sembra impossibile ma che si avvarrà del sostegno colorato di un attivista ebreo gay, interpretato da Steve Carell, che porterà il suo ciclone di gioia e determinatezza per ottenere giustizia.
Come detto sopra, Freeheld è esattamente quel film che ci aspettavamo, nulla di più. Trae la sua forza nella narrazione classica, raccontandoci il necessario senza dilungarsi in storie inutili. Un film asciutto, diretto, che ha la finalità di raccontarci come alcune volte l’amore può investirti, travolgerti e portarti a combattere anche contro un sistema governativo, magari uscendone anche vincitori.
Per citare Contact di Zemeckis: “Piccoli passi, Ellie. Piccoli passi”
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