Miss Julie, amore e seduzione

Miss Julie, amore e seduzione

March 7, 2016 0 By Caterina Liverani

Irlanda 1890. Julie è la ricchissima figlia di un barone con alle spalle un’infanzia profondamente malinconica e solitaria. Giunta nella magione di famiglia per partecipare ai festeggiamenti di mezza estate non riesce smettere di pensare a John, l’avvenente maggiordomo del padre. Il giovane è però fidanzato con Kathleen, la mite e giudiziosa domestica di casa completamente estranea ai comportamenti bizzarri e provocatori della sua padrona.
Attuando una seduzione implacabile e sfacciata Miss Julie sembra determinata a far soccombere l’uomo che ammette di averla segretamente amata sin da quando erano bambini. Ma chi è la vera vittima e chi il vero seduttore?
Liv Ullmann, musa e compagna di vita del grande regista svedese Ingmar Bergman, porta in scena Miss Julie, macabro e sensuale ritratto di donna partendo dall’omonima pièce di August Strindberg e affidando i ruoli principali alla bellezza e al talento di due star del calibro di Jessica Chastain e Colin Farrell, non dimenticando di inserire come magnifica comprimaria un’ispiratissima Samantha Morthon.

miss julie 2Servendosi di un impianto smaccatamente teatrale, ma di un’impeccabile messa in scena cinematografica che beneficia della raffinata fotografia di Mikhail Krichman (Leviathan), Ullmann crea un racconto che avviluppa lo spettatore in una morsa di eros e disperazione. Se inizialmente i ruoli dei due protagonisti sembrano perfettamente definiti in quello di servitore e padrona, la dinamica subisce costantemente sbalzi e disorientamenti che si verificano grazie al rapporto dialettico più che da quello fisico.
Julie\Jessica, che ricorda in modo stupefacente gli splendidi tratti del volto di una giovane Liv Ullmann, è attratta in modo magnetico dalla brutalità che si cela sotto i modi affettati di John\Farrell; pensando di poter trattare l’uomo come una sua legittima proprietà non si accorge di come quel corteggiamento sia rischioso soprattutto per se stessa. John dal canto suo si rivela un abilissimo predatore ostentando inizialmente una totale remissività per poi riuscire a ribaltare il suo ruolo senza perdere il consenso della donna.
Jessica Chastain, in reale stato di grazia, riflette una gamma di sentimenti che vanno dal desiderio alla disperazione, passando per la frustrazione e la speranza. Elastica e sinuosa nei movimenti iniziali, quando pretende letteralmente di mettere John ai suoi piedi, inizia nel corso del film a mutare la sua postura, curvandosi sempre di più fino a divenire tremante e incerta.

Miss-Julie-690x388Colin Farrell rispolvera tutto il talento che negli ultimi anni una vita turbolenta e una serie di scelte professionali discutibili avevano messo in ombra, regalando una interpretazione di grandissimo spessore che oltre che su una sempre sensuale e magnetica fisicità, è affidata in questo caso linguaggio: con un marcato accento irlandese da bassi fondi infarcito con qualche frase in francese, il suo John è incarnazione dell’astuzia più falsa e studiata mentre racconta a Julie di come ella fosse per lui una specie di ossessione, per poi affermare che “sono queste le frasi che gli uomini dicono alle donne per far aprire loro le gambe”. Se però il giovane maggiordomo amasse realmente la sua padrona e se la tragica dinamica non sia premeditata ma frutto di una casualità che scatena una lotta di classe, non è dato allo spettatore di comprenderlo fino in fondo.
Potrebbe spettare alla domestica Kathleen (Samantha Morton) che la sua padrona ha costretto dentro la sua stanza durante il culmine dell’azione a ristabilire un ordine morale e gerarchico, ma forse le cose si sono spinte troppo avanti per conoscere una conclusione diversa da quella che sembra già scritta.
Miss Julie è un raffinatissimo esperimento in bilico tra teatro e cinema che, destino troppo spesso condiviso da tante (troppe) pregevoli pellicole, ha conosciuto una distribuzione in sala del tutto insufficiente.

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Caterina Liverani