Jane Got a Gun, epopea produttiva di un western maledetto

Jane Got a Gun, epopea produttiva di un western maledetto

May 23, 2016 0 By Simone Tarditi

jane-got-a-gun-posterL’epopea produttiva di Jane Got a Gun fa impallidire quella di un film come World War Z, ma non parliamo di tribolazioni in termini di budget, ritardi, re-shoots, bensì di una serie di sventure e di uno sconcertante avvicendamento di attori e di cast tecnico che costituisce un’altra storia, antitetica e complementare rispetto a quella narrata sullo schermo. Cerchiamo di procedere con un ordine filologicamente cronologico.

Il 3 aprile 2013 devono iniziare le riprese di Jane Got a Gun, ma il giorno prima la regista Lynne Ramsay, salita alla ribalta con We Need to Talk About Kevin, fa armi e bagagli e abbandona il film in seguito ad una schermaglia durata tre giorni col produttore Scott Steindorff (The Lincoln Lawyer, Chef). Non va neanche sottolineato quanto sia grave, per un film, perdere il/la proprio/a regista a ventiquattro ore di distanza da quello che dev’essere il primo ciak. Come se ciò non bastasse, in solidarietà con la Ramsay, anche il celebre direttore della fotografia Darius Khondji se ne va. Stesso dicasi per Jude Law, il quale saluta tutti con la motivazione che aveva firmato un contratto per fare un film con la Ramsay e nessun altro se non lei. Una tempesta si è abbattuta su Jane Got a Gun e non è stata ancora girata una singola scena. La faccenda però aveva iniziato già a incasinarsi ben prima di tutto ciò. Facciamo un passo indietro di qualche settimana, quando Michael Fassbender (che, assieme a Jude Law, avrebbe dovuto interpretare uno dei due protagonisti maschili) litiga furiosamente con la Ramsay e se ne va via dal film (alcune fonti sostengono che Fassy abbia dovuto rinunciare a Jane Got a Gun per via di X-Men: Days of Future Past).

Ora, come abbiamo visto, una settimana dopo l’addio di Fassbender, anche la Ramsay non vuole più saperne del film e abbandona il progetto. Le ragioni pubblicamente addotte dalla regista sono le seguenti: Steindorff, il produttore, l’avrebbe ingannata nelle fasi di pre-produzione del film sulle tempistiche delle riprese, salvo poi imporle -a pochi giorni da quel fatidico 3 aprile 2013- una tabella di marcia impossibile da rispettare e (cosa ancor più importante) privandola del final cut. Stando sempre alle parole della Ramsay, lei avrebbe ricevuto un salario complessivo di 750,000 $  (su 25 milioni complessivi per la realizzazione del film), ma la sensazione di essere stata preso in giro da Steindorff l’avrebbe spinta a dire “no” e tirarsi indietro all’ultimo. Ovviamente nelle logiche hollywoodiane un comportamento simile va punito: nel novembre del 2013 la produzione fa causa alla regista per aver rotto il contratto. Qualche mese dopo le due parti raggiungono un accordo, senza scannarsi (troppo) a vicenda.

jane got a gun gif344Ma, nel frattempo, Jane Got a Gun è andato avanti comunque. Dopo l’uscita di scena della Ramsay e di chi l’ha seguita, Gavin O’Connor (Pride & Glory, Warrior) viene chiamato a dirigere il film. Il giorno dopo, lui è già sul set per far partire definitivamente il progetto. Contemporaneamente, a sostituire Jude Law nel ruolo del villain, arriva Bradley Cooper che -ancor prima di aver disfatto le valige- si dice rammaricato di non poter partecipare e torna a casa per iniziare di lì a pochissimo le riprese di American Hustle e per prepararsi poi all’allenamento intensivo pre-American Sniper. Per il ruolo da villain vengono successivamente presi in considerazione Tom Hiddleston, Tobey Maguire e Joseph Gordon-Levitt, ma a quanto pare nessuno vuole avere a che fare con quel western. Jake Gyllenhaal rispettosamente rifiuta.

jane got a gun gif111Com’è e come non è, salta fuori che Ewan McGregor è disponibile e ben lieto di prendere parte al film nel ruolo del cattivone John Bishop. Se per portare l’attore a bordo del progetto siano state necessarie le suppliche di Natalie Portman, eroina protagonista di Jane Got a Gun e amica dai tempi della trilogia (I-III) di Star Wars, non è dato sapere, ma la realtà è che lei ci sta pure investendo un mucchio di soldi in veste di produttrice e vuole attorno gente di cui può fidarsi. Quel che sembra assodato è che il nome del regista O’Connor sia stato fatto da Joel Edgerton col quale aveva lavorato in Warrior e che di Jane Got a Gun ha fatto parte fin dall’inizio, seppur cambiando parte: all’inizio-inizio di questa storia Fassbender doveva interpretare Dan Frost (il buono) ed Edgerton doveva vestire i panni di John Bishop (il cattivo, come si è già detto). Ma dopo il volontario allontanamento di Fassbender, ad Edgerton viene affidato il suo ruolo e a Jude Law (e poi a McGregor) viene affidato quello che era di Edgerton.

Piccola curiosità: Come la Portman e McGregor, anche Joel Edgerton ha preso parte alla saga di Star Wars. È Owen Lars nell’episodio III e lo si vede ricevere il fagottino contenente il neonato Luke Skywalker sul pianeta Tatooine, il resto è storia del cinema e mitografia moderna.

jane got a gun gif33Miracolosamente, Jane Got a Gun viene girato e portato a termine. I problemi ad esso collegati non hanno però lo stesso destino. Impossibilitati dall’addentrarci nei dettagli, il film presenta un salato conto da pagare: il budget è aumentato in corso d’opera e, soprattutto, nessuna traccia ancora di un distributore. Ma ecco scendere la mano santa di Harvey Weinstein, padre “adottivo” di Quentin Tarantino, che salva la baracca e permette a Jane Got a Gun di essere completato. Il lieto fine però ve lo scordate: subentrano ulteriori problemi di natura economica, cause legali (una ve l’abbiamo già riportata), produttori avidi, pasticci sulla questione dei diritti e via discorrendo. Per farla breve, compresa la fase di post-produzione, Jane Got a Gun è bello che pronto per il novembre/dicembre 2013, ma rimane ancora due anni a prendere polvere negli archivi della Weinstein Company.  Arriviamo così a metà novembre 2015, quando tutti si son messi d’accordo e si decide di fare uscire (finalmente) il film nelle sale. Il canonico giro dei festival viene evitato, si è già perso troppo tempo così. Per la prima del film viene scelta la data del 16 novembre (a cui deve seguire una release nazionale a partire dal 25 di quel mese) e come sede si opta per l’UGC Normandie di Parigi. Tragicamente, la sera del 13 novembre la capitale francese diventa bersaglio di diversi attacchi terroristici (la strage al Bataclan, ma non solo). Come inevitabile conseguenza, la premiere di Jane Got a Gun viene cancellata e l’uscita del film viene post-posta a data da destinarsi agli inizi del 2016, cioè quasi tre anni dopo l’inizio delle riprese.

Tra gennaio e febbraio del 2016, timidamente questo western maledetto inizia ad essere proiettato con una distribuzione insufficiente in giro per il mondo e portando nelle tasche dei produttori poco più che spiccioli (complice anche l’uscita in Video on Demand, che trova la sua estensione immediata nella pirateria).

Con ogni probabilità, il film non uscirà mai nelle sale italiane, ma in generale, il suo insuccesso può essere imputato unicamente ad una travagliata e complicata lavorazione? In parte sì. Troppi rallentamenti, troppo tempo speso. E che Jane Got a Gun sia destinato a essere dimenticato in fretta è un peccato perché un western ad impianto classico come questo, nel quale le citazioni a opere monumentali come quelle di John Ford o Anthony Mann non sono mai buttate a casaccio, si merita un posto d’onore, ottenuto -come si è visto- con una tremenda fatica produttiva.

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Simone Tarditi
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