
Guardiani della Galassia Vol.2, noi siamo Groot
May 1, 2017La banda più sconquassata dell’universo torna a scombussolare la galassia con nuove incredibili e scoppiettanti avventure, e attraverso i centinaia di salti nell’iperspazio sono arrivati sui nostri schermi cinematografici. Basta con tanti preamboli, perché sapete bene di chi sto parlando e senza indugio vi presento i Guardiani della Galassia Vol. 2.
Nel walkman di Peter Quill viene inserita un nuovo mix e inizia a suonare un’altra compilation che porta i segni dei ruggenti anni ’80; anche questa volta assemblata e incisa da James Gunn. Il nuovo capitolo, basato dagli omonimi fumetti della Marvel Comics ripercorre in toni svagati e divertiti l’eroismo del gruppo di disadattati più divertenti della galassia.
Vecchi amici tornano a deliziarci della loro compagnia in una nuova commedia corale; i cinque reietti della società hanno unito le loro forze per creare uno squadrone d’assalto galattico: Chris Pratt è il romanticone Peter Quill, Gamora, una verde e aggressiva Zoë Saldaña ma che svelerà di essere “una donna che balla”, l’impulsivo e privo umorismo Drax il Distruttore, il wrestler Dave Bautista, il procione Rocket e l’“innocente” si fa per dire, piccolo, tenero e irascibile Groot (rispettivamente doppiati in originale da Bradley Cooper e Vin Diesel).
Completano il cast numerosi altri volti noti tra cui Michael Rooker (Yondu Udonta), Karen Gillan (Nebula), Pom Klementieff (Mantis), Elizabeth Debicki (Ayesha), Sean Gunn (che con nostalgia ricordiamo nei panni del poliedrico e bislacco Kirk in Una Mamma per Amica), fino alle due pietre miliari Sylvester Stallone e Kurt Russell.
Mentre, ormai, diventa quasi un gioco individuare, nei film Marvel, i cameo di Stan Lee che ogni volta ci delizia con le sue pillole ed il suo umorismo; non temete: neanche questa volta vi deluderà!
La trama si compone di varie vicende che, tuttavia, prendono delle strade contorte fino a confondersi l’una nell’altra; amici che diventano nemici, avversi che diventano alleati è questo l’interminabile gioco di parti che si articola strada facendo.
Ma se la storia lascia il tempo che trova, quello che vale veramente di più e che coinvolge lo spettatore è l’aspetto visivo; già dai titoli di testa e fino ai titoli di coda si crea un gioco interattivo che vede coinvolto quel monello di Groot. All’inizio si cimenta in una selvaggia danza quasi ad emulare i balli liberatori e trascinanti di Star-Lord, seguita da rapidi freeze, riprendendo in chiusura con varie e divertenti alterazioni grafiche che non permettono di staccare lo sguardo dallo schermo.
Perché è lui la vera mascotte del gruppo, quel dolce e tenero rametto che in tutta la sua piccolezza sprigiona un’enorme carica di energia, perché un po’ tutti siamo nel profondo dell’anima un piccolo Groot.
Il film è un ricco e nostalgico ricordo degli anni ’80 che continua ad aleggiare sulla vicenda di Star-Lord e dei suoi amici; oltre alla ricca compilation musicale si aggiunge il volto di David Hasselhoff con l’avvincente Knight Rider – Supercar; senza tuttavia dimenticare il pilastro portante della Namco, il solo e unico Pac-Man!
Così, anche l’entrare nella cabina di comando della Milano sembra di entrare in una grande sala giochi, con postazioni individuali, controller e giocatori in azione durante un’azione combattiva; mentre Groot, con nonchalance, seduto sulla poltrona a mangiarsi una ciotola di M&M assiste impassibile come uno spettatore al cinema.
Inoltre, i Guardiani della Galassia Vol. 2 è un film incentrato sul senso della famiglia, non arcaica e convenzionale, ma moderna e allargata, c’è perfino bisogno dell’intervento di Mary Poppins, che scende dal cielo con il suo ombrellino, si fa portavoce di una saggezza antica, per ristabilire il giusto equilibrio “domestico” e mediare nei difficili rapporti padre-figlio e tra sorelle.
Il film non risulta una grande opera d’ingegno visto che sembra più un copia e incolla di numerose situazioni viste e riviste sui grandi schermi: il ragazzo che non ha mai conosciuto il proprio padre naturale/divinità cerca di instaurare una parvenza di rapporto come nel già visto nella storia mitologica di Chris Columbus, Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo – Il Ladro di Fulmini (2010) e ibridato al Tron: Legacy di Joseph Kosinski (2010) che mostra la flotta d’orata dei Sovereign, sotto il comando della regina Ayesha, mentre imbracciano delle macchine che rievocano i piloti delle Light Cycle.
Inoltre, il viaggio sul pianeta Ego, ricorda un salto logistico nel distopico mondo di Brad Bird in Tomorrowland – Il mondo di domani (2015) dove il paesaggio naturale e l’architettura vivono in stretta connessione l’uno con l’altro.
Anche i semi innestati all’interno dei pianeti da conquistare che oltre a citare un atto puramente sessuale, sa di già visto; basta pensare ad War of the Worlds – La Guerra dei Mondi di Steven Spielberg (2005), così come il dover far esplodere il nucleo centrale di un pianeta per annientare la minaccia ricorda aspramente un finale molto noto nella storia del cinema e che porta decorosamente il titolo di Star Wars: Episodio IV – Una Nuova Speranza. Senza, tuttavia, dimenticare l’esplicita citazione a Star Wars: Episodio V – L’Impero Colpisce Ancora, quando alla domanda di Peter rivolta ad Ego: «Ma tu chi diavolo sei?» E lui risponde: «Sono tuo padre, Peter!»; è qui che mi “sovvien l’eterno”… o meglio dire lo zuppone galattico!
Questo nuovo mix dei Guardiani della Galassia Vol. 2 è un’esplosione letterale di umorismo, condito con un’antica saggezza e lasciandoci con una solida certezza «Io sono Groot!»
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