
The Lure, il primo musical polacco è una favola horror con sirene cannibali
August 22, 2017Polonia, anni ’80. Due sorelle (sirene entrambe) riaffiorano dalle profondità marine e si fanno assumere in un locale notturno dove, grazie a doti canore e alla capacità di far spuntare la loro coda ogni qual volta entrano a contatto con l’acqua, acquisiscono fama e successo nell’arco di poco tempo. Quando una delle due s’innamora di un normale essere umano verrà messo a dura prova il legame di sangue che le unisce.
The Lure, primo lungometraggio diretto da Agnieszka Smoczynska, è un’intelligente rilettura della favola La Sirenetta di Hans Christian Andersen e detiene un primato assoluto: è il primo musical della cinematografia polacca. Quella che è una storia di crescita, di un primo e lacerante innamoramento, di un adattamento impossibile in un mondo in cui non ci si riconosce pienamente, diventa ben presto anche una bizzarra, spaventosa e divertente favola dell’orrore.
In una Polonia kitsch e lugubre, le due sirene si cibano di cuori umani e si nutrono delle attenzioni del pubblico che ama vederle cantare. Trovata una preda, i loro denti si fanno aguzzi come quelli di Nosferatu. Comunicano per mezzo di ultrasuoni ogniqualvolta non vogliono farsi capire dagli esseri umani e, quando si trovano costrette a parlare, dicono di aver imparato la lingua polacca sulle coste della Bulgaria (?). I loro corpi umani non presentano né un ano né una vagina, ma -tramutatesi in sirene- le sorelle sfoggiano una figa sulle loro code, ecco svelato uno dei grandi misteri che il film d’animazione della Disney ha lasciato senza risposta per oltre un ventennio.
Una storia di formazione quella di The Lure ? Sì, ma anche di trasformazione. L’universo femminile sembra essere quello d’unico interesse per la regista e nello specifico quello adolescenziale (impossibile stabilire l’età biologica delle due sirene). In un momento chiave della vita, lo scombussolamento prodotto dal vedere cambiare il proprio corpo viene esorcizzato nel film attraverso l’immagine di due giovani ragazze che da creature marine diventano terrestri (e non il contrario). La difficoltà di trovare una propria dimensione nel mondo, un proprio spazio, un scopo, un ruolo da ricoprire, fa parte di quell’universo di scelte che devono essere compiute affinché un percorso di vita abbia senso all’interno della società.
Vedendo The Lure si è travolti da scenografie di cattivo gusto, intermezzi apparentemente scollegati da tutto il resto della narrazione, musiche pacchiane, corpi longilinei, omicidi efferati, ettolitri della sostanza viscida e oleosa rilasciata dalle code delle sirene, ma sotto la coltre di elementi distraenti si nasconde un film affascinante, audace come solo il cinema polacco sa ancora essere, e che rifugge ogni regola e qualsiasi costrizione e tabù.
Uscito in madrepatria il giorno di Natale del 2015 e un mese dopo portato al Sundance Film Festival, dove ha spaccato in due il giudizio della critica e del pubblico, The Lure è recentemente sbarcato sul mercato home-video grazie alla Criterion Collection accompagnato da interviste, making of, scene eliminate e dai cortometraggi diretti precedentemente dalla regista Agnieszka Smoczynska.
- Le palle d’acciaio di The Caine Mutiny Court-Martial - September 11, 2023
- Appunti sparsi su Crimini e misfatti - September 8, 2023
- Quell’unica volta in cui Douglas Sirk si diede al genere western - August 29, 2023