Venezia74: Our Souls At Night, una favola della buonanotte

Venezia74: Our Souls At Night, una favola della buonanotte

September 2, 2017 0 By Mariangela Martelli

Presentato fuori concorso alla 74esima mostra del cinema di Venezia, “Our souls at night” del regista Ritesh Batra (Lunchbox, 2013) vede come protagonisti due mostri sacri del cinema: Jane Fonda e Robert Redford, entrambi premiati con il Leone d’oro alla carriera in questa edizione del festival.
La trama che si sviluppa dall’omonimo romanzo postumo di Kent Haruf, (edito in Italia dalla NN editore) intreccia le vicende di due persone anziane rimaste entrambe vedove. Addie Moore fa visita una sera ad un conoscente (dell’immaginaria cittadina americana di Holt) proponendogli, senza troppi giri di parole, se abbia voglia di trascorrere insieme la notte. Louis Waters, rimasto attonito non sa cosa rispondere, lei giustifica la strana richiesta con la necessità di farsi compagnia per riuscire a superare le lunghe ore della notte.
Iniziano così le visite notturne di lui alla casa di lei, in un primo momento aggirando gli sguardi dei vicini curiosi passando dalla porta sul retro. Due anime della notte che sapranno imparare a raccontarsi e a condividere così il peso della solitudine. Con il loro coraggio ed indipendenza non si lasciano influenzare dai rumors del quartiere e quando sono insieme non hanno paura di domandarsi di cosa abbiano bisogno o di rimanere semplicemente in silenzio. Il loro legame inaspettato ha una certo candore: pieno di delicatezza e voglia di ascoltare l’altro, tutto attenzioni e premure come piccoli e preziosi doni. Un’unione che sembra una favola della buonanotte, per esorcizzare i fantasmi del proprio passato e poi per riuscire a dare conforto ad un terzo personaggio, che pur inserendosi nel loro nuovo equilibrio, riesce di fatto a rafforzarlo.
È il nipotino di lei, momentaneamente “parcheggiato” dal padre in crisi matrimoniale. Per la coppia di anziani non è semplice riuscire a stabilire un contatto con il bambino, soprattutto per l’elemento estraneo Louis. Una connessione che trova un naturale sviluppo poco alla volta: gli occhi del bambino si alzeranno dallo schermo del cellulare per posarsi con meraviglia su ciò che ha difronte: il giardino, la vecchia locomotiva da costruire o il cielo stellato di quando andranno in campeggio. Le notti diventeranno inevitabilmente più affollate, anche con l’arrivo di un compagno a quattro zampe, ma saranno un rifugio capace di calmare i sensi di colpa e le assenze che affliggono i due protagonisti e dare allo stesso tempo, regalare un’idea di stabilità al nipote. Una pellicola poetica, romantica e non scontata come potremmo pensare, in cui non mancano i momenti di humor come quelli più amari (quest’ultimi legati soprattutto alla figura del figlio di lei).
Il film Our souls at night (che verrà distribuito da Netflix dal 29 settembre) mantiene l’aspetto intimo e armonioso delle pagine del libro: una storia che sa tendersi oltre, nonostante la consapevolezza che a volte non sia possibile aggiustare ciò che si è rotto.

our souls at night 2

Mariangela Martelli