
Venezia74: Il mondo evanescente di Gatta Cenerentola
September 5, 2017“Una favola partenopea che farà parlare di se tutto il mondo”; è questa la premessa iniziale dell’unico film di animazione presente alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia, all’interno della sezione Orizzonti è Gatta Cenerentola, una favola moderna italiana che rivive attraverso lo sguardo avveniristico dei registi Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone.
Cenerentola, fiaba classica senza tempo che ha fatto sognare intere generazioni di bambine, non ha bisogno di presentazione; torna a rivivere ancora una volta sul grande schermo, ma questa volta assume toni noir dal gusto amaro, non è una favola che fa sognare ma è la trasposizione romanzata di una realtà cattiva e funesta.
È una favola per adulti che si sviluppa sullo sfondo della skyline di una Napoli fantasmagorica dove va in scena la nostra storia, riflettendo un panorama attuale fatto di camorra, corruzione, prostituzione e rifiuti che degradano l’ambiente. L’omosessualità è un altro tema che emerge dalla storia che identifichiamo tra i fratellastri di Mia Basile, nome della nostra Cinderella.
Dopo la morte del padre, Vittorio Basile, Mia cresce in un ambiente malsano e sviluppando una forma di autismo che la priva della parola, chiudendola così in un labirinto di metallo fatto dai condotti di areazioni della nave in cui vive prigioniera. Vive in uno stato primitivo riscontrando una particolare affinità con i gatti di cui si circonda, instaurando un forte connessione empatica.
È un film d’animazione che presenta delle caratteristiche pittoriche molto raffinate, riconducibili alla tecnica della pittura ad acquarello, dove l’armonia delicata dei colori, le trasparenze e la luminosità sono coniugate in un armonico ensemble. Anche lo stile grafico rispecchia lo stile del fumetto realistico rispecchiando il canone greco di bellezza ideali con l’aggiunta di dettagli marcati e spigolosi come zigomi e mento. Il disegno, tuttavia, è privo di bordi esterni neri marcati, accennando solo dei delicati tratteggi che conferisce all’immagine una leggerezza e delicatezza delle figure.
Per tale motivo, Gatta Cenerentola presenta un’animazione molto curata nei dettagli e nei particolari, che emerge da una profonda e meticolosa attenzione per elementi solamente ignorati per un film animato che emerge dai giochi di riflessi della luce, che crea flare in macchina marcati e definiti per il riverbero della luce sul metallo o del sole.
Il volume dell’aria è percepibile all’interno dell’immagine, possiamo quasi sfiorare e accarezzare la sua presenza immateriale; questo è reso possibile dall’accuratezza con cui viene realizzato il particolare. Il dettaglio della polvere che fluttua nello spazio illuminata da raggi luminosi, invade il capo visivo con una certa materialità, così come la nebulosa foschia funerea che aleggia sul sottile velo dell’acqua o la cenere nera che invade l’aria malsana di una città fantasmagorica. Questo aspetto minuzioso, quasi maniacale del dettaglio emerge anche dagli ologrammi azzurri che prendono forma inaspettatamente, il riflesso morbido della luna attraverso il volume dell’acqua che si rispecchia sul pavimento, i raggi solari che filtrano dalla consistenza spumosa delle nuvole o le mille bolle di sapone che invadono il campo visivo.
Per questo ritengo non adatto definire questo prodotto cinematografico un cartone animato, ma bensì un film di animazione, perché anormalmente è percepibile la presenza della macchina da presa nella sua mobilità nello spazio dell’azione.
Anche l’aspetto sonoro e audio presta attenzione all’ambiente circostante inserendo il soffio del vento o il gorgoglio delle onde del mare che si scontrano sul vetro dell’oblo quasi fossero registrate in presa diretta.
Gatta Cenerentola, nella sua natura musicale, ricorda a tratti il musical del 2001 del regista americano Baz Luhrmann, Moulin Rouge!, riproducendo a sua volta uno scenario cabarettistico che trova la sua ambientazione all’interno del night club “L’Asso di Picche” , dove le esibizioni canore, tutte rigorosamente originali e cantate da artisti del panorama musicale partenopeo.
“È una storia di fantasmi” questa, dove la memoria ha un ruolo preminente; l’oblio e il lento dissolversi della memoria viene messo in scena attraverso ricordi che si disgregano nell’aria, come ologrammi, riflessi di ricordi passati, evanescenti che affiorano all’improvviso quasi in un sogno ad occhi aperti.
Gatta Cenerentola è un pezzo unico della filmografia italiana Made in Sud; è un progetto ambizioso e ben riuscito sia nello sviluppo visivo che narrativo, che gode di una struttura congegnata originale unica nel suo genere.
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