
Venezia74: Victoria & Abdul, un’amicizia celata dalla storia
September 8, 2017Victoria & Abdul del regista Stephen Frears è la storia di un’amicizia sui generis tra la regina inglese (interpretata dalla strepitosa Judi Dench) ed in suo segretario indiano Abdul Karim (Ali Fazall).
La pellicola, presentata fuori concorso a Venezia 74, è tratta dalle vicende realmente accadute e riscoperte solamente nel 2010 attraverso i diari privati di Abdul, al tempo stesso è basata sul romanzo di Shrabani Basu. Abdul è un giovane scrivano del carcere che avrà l’onore di conoscere la regina del suo paese (l’India ha ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1947), donna che stima e venera al pari di una dea.
Attraverso una serie di peripezie, gaffe e situazioni improvvisate, il protagonista si ritroverà presso la corte inglese nelle vesti (copiate da quelle indiane “viste al British Museum”) di un semplice ambasciatore ma in grado di attirare l’attenzione dell’anziana sovrana fin dal loro primo incontro, per la spontaneità ed intraprendenza che lo caratterizzano.
Riesce a contraddistinguersi in mezzo alla rigida etichetta della monarchia, “sfidando” il divieto di non incrociare lo sguardo della regina/medusa.
Non verrà punito per la trasgressione, anzi sortirà l’effetto opposto: Victoria non esita a prenderlo sotto la sua protezione, affascinata da questo vento di freschezza ed incuriosita dai racconti esotici e aneddoti provenienti dal background dell’uomo. Abdul saprà improvvisarsi anche “poeta” e “guru spirituale” all’occorrenza per allietare la sua regina: l’incanto verso di lui non cesserà nonostante i rumors di palazzo aumentino in modo proporzionale alle promozioni conferitegli dalla sovrana. Abdul, nominato in poco tempo “segretario personale” è mal visto dagli altri membri della casata reale, consiglieri e staff di palazzo, che non esiteranno a mettergli i bastoni tra le ruote e farlo precipitare dall’arrampicata sociale. Victoria & Abdul è una commedia brillante, dai dialoghi irresistibili contornati da un certo British humor. La meticolosa ricerca dei dettagli impreziosisce ulteriormente la scenografia e i costumi dell’epoca. Nonostante buona parte del film sia rivolta al lato ironico e a tratti paradossale delle situazioni, non mancano alcuni momenti introspettivi, in cui la sovrana si sofferma, confidando al suo giovane amico il peso della corona o la nostalgia per il coniuge Albert scomparso da trent’anni. I pregiudizi razzisti di figli, politici e del personale che ruota attorno a questo dorato microcosmo non intaccano il modo di pensare libero e anti-convenzionale di Victoria, forte delle sue idee e del legame con Abdul.
L’attrice Judi Dench torna al Lido dopo il film Philomena del 2013 per dare voce a una sovrana ricordata il più delle volte per la potenza del suo impero, il ruolo di mecenate o per il matrimonio con l’amato Albert. Qui, nella pellicola di Frears, non vediamo la “Young Victoria” ma una donna che si avvia verso il tramonto della propria esistenza, provata dai tanti anni al vertice, dai continui litigi tra i suoi figli “vanesi” e la ricerca costante di favori da parte dei sudditi. Grazie a questa particolare amicizia, la protagonista ritornerà a saper sorridere, ad avere voglia di imparare (Abdul acconsentirà alla richiesta di insegnarle l’Urdu) come di cantare una vecchia canzone, magari stonando (durante una serata in quel di Firenze con Puccini!) o improvvisare dei passi di danza. Victoria sa essere anche generosa (ospiterà la moglie e suocera di Abdul), intraprendente nel ristrutturare le stanze reali in stile indiano e soprattutto curiosa nei confronti del mondo: che si tratti di un frutto esotico come il mango o verso costumi e religioni lontane dal modo di pensare del vecchio continente. Una sovrana che ama la vita e a cui si aggrappa anche quando il respiro diventa faticoso.
Le scene in Victoria & Abdul in cui ridiamo di gusto sono tantissime ma Victoria non dimentica mai il posto assegnatole dalla sorte ( guai a chi ne oltrepassare “il limite”!) e tra i tanti difetti che sa di avere rimane capace di giudicare con i propri occhi e cuore ciò che il destino di regina le ha riservato.
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