
Venezia74: Il Colore Nascosto delle Cose, centoquindici minuti di banalità
September 14, 2017Dopo averli apprezzati insieme in Per Amor Vostro di Gaudino, Valeria Golino ed Adriano Giannini tornano al Lido protagonisti del film presentato fuori concorso alla 74esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia Il Colore Nascosto delle Cose di Silvio Soldini. Due anni fa Valeria Golino vinse la Coppa Volpi per la sua straordinaria interpretazione nel film di Gaudino ed anche in questa nuova pellicola si conferma una straordinaria attrice. Peccato sia l’unico aspetto salvabile di Il Colore Nascosto delle Cose.
Lei, Emma, osteopata cieca dall’età di diciassette anni, incontra lui, Teo, creativo in un’agenzia pubblicitaria impegnato a prendere le distanze dalla sua famiglia e testare quante più compagnie femminili possibili. E quasi per una scommessa, finisce per consumare un rapporto con Emma e da lì fra i due nascerà un complesso legame.
Nulla di nuovo, nulla di sconosciuto, nulla di imprevedibile. Eccoci davanti di nuovo ad una fabbrica d’idee scadute, un riciclaggio di cliché banali con un’evoluzione della trama patinata e ridondante. Soldini questa volta non riesce nel suo obiettivo, per quanto abbia offerto alla Golino un personaggio molto bello e che lei ha saputo padroneggiare con esperienza e talento, il risultato finale è un film per i cuori facilmente abbordabili, a cui basta una frase ad effetto per scatenare le lacrime. I dialoghi sembrano usciti da un fotoromanzo accatastato fra le cianfrusaglie inutili nella soffitta di vostra nonna. L’empatia che dovrebbe generare questa storia d’amore non colpisce il pubblico, portandolo invece a sbadigliare dopo mezzora di visione ed a chiedersi perché stia perdendo così il suo tempo.
Fermi tutti però! Questa non è un’altra prova a testimonianza della teoria sostenuta dalla massa (sciocca) che il cinema italiano è morto, perché il nostro paese negli ultimi anni, soprattutto nel panorama dei festival cinematografici, ha saputo donare opere di grande spessore, per citarne alcune La Grande Bellezza di Sorrentino, Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone, Perfetti Sconosciuti di Genovese, Hungry Hearts di Saverio Costanzo, Le Meraviglie di Alice Rohrwacher e Lo Chiamavano Jeeg Robot di Mainetti. E lo stesso Silvio Soldini ha realizzato pellicole di rilievo come, su tutte, Pane e Tulipani. Ma forse non ci aspettavamo un prodotto così commerciale e poco entusiasmante, dunque diciamo che questo nuovo film di Soldini è più un buco nell’acqua. Il Colore Nascosto delle Cose non è di certo un film brutto, è solamente deludente, non sentivamo l’esigenza di un’altra operetta così povera, tanto meno in un panorama come quello di Venezia74.
Una frase su tutte emerge nel film: “Bisogna vedere oltre l’apparenza”. Bene, noi ci abbiamo provato e forse era meglio non vedere affatto
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