
Venezia74: Ammore e Malavita e la melodrammatica vicenda partenopea
September 25, 2017Eravamo rimasti piacevolmenti sorpresi dall’ultimo film firmato dai Manetti Bros. Song’e Napule, attraverso il loro sguardo naïf e disincantato su una Napoli segnata dalla malavita e dalla camorra che macchia il panorama partenopeo.
Ammore e Malavita si presenenta in tutta la sua essenza campanilistica come un atto estremo sia a livello di sceneggiatura sia al livello di messa in scena.
La trama ha il sapore di un intreccio shakespeariano, da dove emergono tratti tragici, comici, drammatici, romantici, intrecci e artefici.
Tutto ha inizio con un inganno, quando Don Vincenzo, il Signore del Pesce, decide di ritirarsi dalla campo di gioco della malavita napoletana, così la bella moglio Donna Maria architetta un piano perfetto: far credere alla famiglia e al pubblico che il marito è morto per poter successivamente fuggire all’estero. Tuttavia, un’infermera Fatima vede per caso il volto del boss che le sguinzaglierà dietro le sue due tigri Ciro e Rosario. Una svolta inattesa si ha quando Ciro incontra Fatima ed è qui che scoppia un idilliaco incontro di due innamorati dopo una lunga lontananza che li a portati ad intrapredere due percorsi di vita differenti. Così, ha inizio la lunga fuga dagli scagnozzi di Don Vincenzo e Donna Maria che ormai vogliono la giovane coppia morta.
I registi confermano il loro sodalizio professionale con l’attore Giampaolo Morelli, con il quale lavorano da oltre dodici anni; nel cast tutti volti del panorama cinemaografico italiano da Serena Rossi a Claudia Gerini, da Carlo Buccirosso a Raiz, fino al cameo di Giorgio Colangeli e Lucianna De Falco.
Il film rappresenta un ulteriore passo in avanti nella cinematografia dei fratelli Manetti; se Song’e Napule si era avvicinato al mondo musicle partenopeo attraverso il fenomeno dilagante dei cantanti neomelodici, con Ammore e Malavita sperimentano per la prima volta il genere fatiscente del musical.
I Manetti Bros. sono i principali sperimentatori del nostro cinema, in grado si coniugare la ricca tradizione italiana ad uno stile dal gusto americano e ispirato allo star system, tipico dell’action movie alla 007 o alla Bruce Lee, caratterizzato da una dinamicità e da una virtuosità sia nel movimento della macchina da presa che nel montaggio, arricchito da effetti visivi (come rallenty e accelerazioni, split screen) e sonori. Al carattere internazionale però si unisce un sapore nostrano che ci riconduce alla sceneggiata italiana sulle note de Il Marchese del Grillo.
La composizione visiva è molto dinamica grazie all’ensemble di stili registici e fotografici propri del video clip, della soap opera e dell’action movie.
Il film esprime tutta la sua comicità grazie ad aneddoti e luoghi comuni come la surreale visita guida per turisti nelle Vele di Scamia dove il must del tour è essere derubati da due guagliò in sella ad una moto che apre le pagine di Ammore e Malavita.
I Manetti Bros. escono vincitori con la loro presenza in concorso alla 74ª Mostra Cinematografica, grazie ad un prodotto fresco frizzante ed esplosivo che attendiamo con grande piacere su grande schermo a partire dal 5 ottobre.
Vi ricordiamo che abbiamo incontrato i Manetti Bros. al Lido dove abbiamo avuto l’opportunità di parlare con loro del film.
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