Shark – Il primo Squalo, metti un megalodonte a cena

Shark – Il primo Squalo, metti un megalodonte a cena

August 9, 2018 0 By Gabriele Barducci

shark il primo squalo posterLe innovazioni e le novità nel circuito cinematografico avvengono, molte volte, in sordina. Per esempio, negli ultimi anni, Hollywood sembra puntare molto al perfetto summer movie, film che per qualche attinenza di genere, location o altro, si inserisce perfettamente nel clima estivo, altri invece vivono solo di scelte distributive (oggi di due anni fa, era appena uscito Suicide Squad).

Con i diritti cinematografici che hanno girato di produzione in produzione per circa 20 anni, arriva finalmente al cinema Shark – Il primo Squalo, The Meg in originale, prendendo il titolo direttamente dal romanzo omonimo. Una storia che, per elementi, storia e genere, si affaccia senza problemi al sottogenere letterario del techno-thriller, di cui il buon Michael Crichton ne è stato uno dei più grandi esponenti, in particolare con il suo Jurassic Park, ha generato una storia d’avventura, con una base solida scientifica sotto, a tutto tondo. Shark non si allontana da questo tipo di narrativa, anzi, al netto delle ipercinetiche scene d’azione e assolutamente tendenti all’esagerazione eccessiva, poteva davvero essere una sorta di erede spirituale di Jurassic Park, ma in ambienti marini.

Le basi ci sono, con multimiliardari che costruiscono imponenti strutture sul fondo dell’oceano per studiare nuove specie, la scoperta di una zona nascosta dell’oceano e il risveglio di temibili predatori ritenuti estinti, il grande uomo d’azione di muscoli, humor inglese, grande coraggio e la giusta dose di testardaggine, tanti altri attori chi per salvarsi, altri come spuntino per lo squalo e una continua veridicità scientifica o biologica con cui affrontare con i piedi per terra una storia assurda e portata volontariamente all’esagerazione.

Solo per motivi come questi Shark merita una visione a occhi chiusi, perché questa mega produzione americana e cinese (con chiara intenzione di sfondare di più in quest’ultimo mercato) è proprio il classico blockbuster pop corn movie spinto all’ennesima potenza. Forse, proprio questa continua ricerca di teorie tangibili regala una dimensione di genere non ben definita: è chiaro che lo Shark arrivato oggi al cinema abbia ancora forti influenze di qualche sceneggiatura scritta e cestinata negli ultimi 20 anni, ma dietro si trascina anche quella voglia di voler essere un techno thriller di tutto punto. Da film simil horror, al cinema è arrivato un film per famiglie – già nota la notizia che hanno cancellato le scene più cruenti – inserendoci comunque quella vena narrativa legata ai bambini e alla famiglia, che fanno di Shark un classico blockbuster di gran peso e presenza scenica, che poteva davvero essere di più, ma puntando a uno spettacolo per tutta la famiglia, ne limita alcune cose, annullandone altre.

shark il primo squalo

Gabriele Barducci
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