TFF37: Metamorphosis, esorcismi e cristianità in Corea del Sud

TFF37: Metamorphosis, esorcismi e cristianità in Corea del Sud

November 25, 2019 0 By Simone Tarditi

Nella prima scena un prete è intento a praticare un esorcismo per liberare una ragazza dalla presenza demoniaca dentro di lei. Con braccia e gambe legate al letto, una marcescente piaga sul collo, il sangue che esce a fiotti dalla bocca, la giovane implora di essere uccisa piuttosto che curata perché una qualche salvezza è per lei ormai impossibile. L’uomo di fede si arma di frasi in latino e acqua santa, ma il Male avrà comunque la meglio. Nella notte, corvi stridono, appollaiati sui rami di un albero antistante la casa. Il Bene ha perso, è stato sconfitto. Lo spirito infernale, altrove, infesterà una famiglia all’apparenza perfetta.

Metamorphosis (in originale, Byeonshin), che in patria ha goduto di un buon successo commerciale, parte dalle premesse basilari del genere a cui appartiene, l’horror: un contesto di normalità stravolto da un agente (negativo) esterno, la lotta tra forze opposte, la ricerca di un nuovo equilibrio e il fare i conti con i cambiamenti verificatisi. Nulla di più semplice, nulla di nuovo. Se ogni film, uscito dopo il 1960 e incentrato sul tema della rottura della coscienza, deve sempre fare i conti con l’eredità di Psycho, lo stesso si può dire per lo sterminato esercito di titoli che hanno a che fare con casi di possessioni: L’esorcista è la pietra di paragone a cui nessuno potrà mai sottrarsi.

Chiaramente ispirato -magari non in toto, ma in buona parte- al capolavoro di William Friedkin, il Metamorphosis di Hong-seon Kim riesce tuttavia a inserire un elemento di novità, per certi versi caratteristico della religione cristiana, ossia lo sdoppiamento, che qui avviene “a turno”: attraverso questo meccanismo Satana prende possesso di un corpo (e di un’anima, quindi) incrudelendo un membro della famiglia alla volta, con la conseguenza di generare una confusione costante nella percezione degli individui attorno. Una sorta di manifestazione “a intermittenza”, la quale rifugge ogni parvenza di legge fisica. Ma se un barlume di verosimiglianza L’esorcista lo manteneva (così come anche Il signor diavolo, l’ultima sottovalutata pellicola di Pupi Avati), Metamorphosis preferisce spesso puntare alla spettacolarità che, per quanto esagerata, non è mai totalmente gratuita o fine a se stessa.

Un buon film, nella media, che avrebbe avuto bisogno di una maggiore cura nella fotografia e nelle scenografie perché l’horror è un genere che più di altri deve puntare a creare la giusta atmosfera in cui calare la storia, dando a entrambe la medesima importanza, a proposito del concetto dei doppi complementari di cui si parlava poco sopra. In anteprima italiana è stato presentato alla trentasettesima edizione del Torino Film Festival.

Metamorphosis horror film

Simone Tarditi
Latest posts by Simone Tarditi (see all)