
Tenet, lo spettacolare spy movie in salsa Nolan
August 25, 2020Forse sarà davvero Tenet a riportare il pubblico al cinema, forse no, ma noi dopo mesi e mesi di inattività, non possiamo che dire grazie a Warner Bros Italia per la possibilità di tornare in sala – ricordi vaghi di una produzione stampa verso gli ultimi giorni di febbraio, poi il buio – e ancor di più un grazie enorme a Christopher Nolan, perché quando si parla di lui, quasi si parla di un amico che si conosce da tempo, che ti invita a cena dopo anni e sì, ti rifà nuovamente lo stesso piatto, ma dannazione quanto è buono.
Un olocausto nucleare che ha più le sembianze di un crisi dove il tempo ha cominciato ad andare a ritrovo. Inversione del tempo. Dal futuro. Cosa succede domani? O forse, cosa è successo ieri. Non si riesce bene a definire. Nella delicata costruzione dei livelli, Tenet è forse per struttura narrativa, più vicino a Inception, dove lì il sogno era diviso in livelli a compartimenti stagni, quindi invece il tempo ordinario e quello inverso, coesistono nella stessa realtà.

Il Protagonista – vero nome del personaggi di John David Washington, figlio di Denzel – si ritroverà esattamente come noi attonito davanti questa scoperta. Agente pluridecorato, deve sventare questa minaccia globale che si riassume nello sterminio di tutti gli abitanti del pianeta Terra. Mica roba da nulla.
Dunque, aiutati – e veicolati proprio da lui – entriamo in questa ricca e stratificata spy story. La mitologia, proprio come in Inception, si palesa minuto dopo minuto, avvalendosi del classico espediente degli spiegoni, ma questa volta necessari: la corsa contro il tempo è avvincente e incalzante e quanto il ticchettio sull’orologio avanza in due direzioni diverse, le opzioni divengono molteplici, palesandosi tante strade, linee rette che forse non hanno un punto finale, bensì un’altra inversione del tempo, rimescolando le carte e dunque rendendo questa affascinante storia una vera e propria Odissea a tutto tondo.
Tenet è forse il film più nolaniano proprio per questo motivo: è esattamente quel tipo di prodotto per cui ci si reca al cinema e si sceglie di pagare il biglietto per un film che reca il nome Nolan sulla copertina. Il compiacimento dunque non è fine a se stesso, ma costruito sempre con saggezza e passione per il lavoro che mette in scena. Di quei 150 minuti passati sulla poltroncina, si resta fermi e immobili, si colgono tutti gli appigli di grande Cinema che Nolan mostra e costruisce senza filtri. La resa finale è il miglior regalo che potessimo avere, con azione serrata, al cardiopalma. Ci si lamentava dell’assenza di Hans Zimmer (impegnato a lavorare su Dune), ma il – forse – momentaneo rimpiazzo di Ludwig Göransson restituisce tonalità a impulsi, brevi e ripetute scariche che fanno sobbalzare il cuore.

C’è azione, c’è tanta azione come mai Nolan ha mai messo in scena e sono confezionate con grande perizia. Da Batman Begins Nolan non si mostrava così muscolare e reattivo nel seguire perfettamente tutte le coreografie, che quando si congiungono in scontri tra personaggi inversi e non, allora il valore immersivo acquisisce nuove vette di emozioni.
Tenet di Nolan è esattamente uno spy movie a là Bond, ma con i viaggi del tempo. Non potevamo assolutamente chiedere di meglio e ora date un Bond movie a Nolan, che questo si è palesato essere un grande biglietto da visita.
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