
A chi è rivolto Malcolm & Marie?
March 22, 2021 0 By Gabriele BarducciIncredibile quanto rumore possano fare i film considerati brutti. Sempre più rumore di quelli belli, annientati da saccenti recensioni, alcune volte irte di discorsi e parallelismi su diversi contesti, alcune volte poco aderenti, ma trovare quel piccolo segnale e dargli una decontestualizzazione filmica per portarlo altrove, è pur sempre appagante.
Malcolm & Marie è uno di quei film “da pandemia”, ovvero produzioni pensate, nate e realizzate nel pieno dell’emergenza Covid-19 e poi portate a noi. Netflix sigla l’accordo, Zendaya e John David Washington su schermo mentre Sam Levinson dirige e scrive. Sembra calzare perfettamente dunque il discorso che siamo qui a proporre: a chi è rivolto Malcolm & Marie? O almeno, a chi può essere rivolto un prodotto del genere?
Questo è un cinema semplice, di piena funzione – e fruizione – teatrale: due attori, una casa da percorrere da cima a fondo e un fiume di pensieri che si fa strada tra i due. Lui è un giovane regista, ha appena completato un film che la critica sta battendo come un nuovo capolavoro. I due ragazzi tornano a casa dalla prima del film, lui è euforico, lei meno, perché il film è tratto dalla sua passata esperienza di tossicodipendente, ma lui non l’ha ringraziata nel discorso finale. Da qui la litigata si trasforma in assoli di considerazioni personali, dove le due visioni coincidono nell’unico punto: il Cinema.

In molti hanno criticato Malcolm & Marie come prodotto estremamente autoreferenziale, una vera e propria estensione di passione del regista, quella che metaforicamente possiamo idealizzare come una masturbazione tecnica e teoria di un regista che punta a una vena autoriale anche ancora non gli appartiene, dunque fa parlare i suoi personaggi per lui. Malcolm (Washington jr) se la prende con i critici, con il loro modo di ricevere i messaggi che i registi inseriscono nelle opere, della mancanza di tatto e filtri per veicolare i messaggi: “questi critici del cazzo, ma che cosa vogliono da noi?”.
Malcolm & Marie sembra dunque più un progetto che necessita di essere inquadrato come un mero esperimento. Pochi sono altri prodotti che si possono mettere a diretto confronto, tra cui spicca Sunset Limited, Tommy Lee Jones e Samule L. Jackson in una stanza a parlare di tutto. Un bianco e un nero, con anni sulle spalle, scrive Cormac McCarthy.
Inutile dunque arrovellarsi sul perché Sam Levinson abbia voluto essere così cattivo con la macchina Cinema, come con gli spettatori o i critici dalla penna frettolosa. In tutto ciò Levinson sembra sparare cartucce a salve, concretamente non tocca e non colpisce nessuno. Non ci sono vittime, solo persone che si sentono vittime di un’arroganza. Forse è così, ma il lascito è praticamente nullo. Tanto rumore – e critiche – per nulla.
`Cause tramps like us, baby we were born to run"
- Bruce Springsteen
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